Spesso, la nostra sicurezza nella guida ci tradisce, causando danni mortali a persone, la cui vita è menomata da un minuto all’altro. Nel 2014, gli incidenti, rilevati dalla polizia stradale e dai carabinieri, sono diminuiti da 78.359 ai 73.688, riportando 4.671 in meno. Sono in calo anche le persone che hanno perso la vita (-3,6%, con 64 persone “salvate”) e i feriti (-6%), secondo i dati del dipartimento della pubblica sicurezza aggiornati al 21 dicembre 2014. Circa 60.830 patenti di guida e 61.641 carte di circolazione sono state ritirate, mentre i punti complessivamente decurtati sono stati 2.047.081. I bambini rimasti feriti sono stati 1.256 in 997 incidenti significativi, mentre il maggior numero di incidenti e di decessi dei piccoli avviene nei centri abitati, di cui il 40% è costituito da bambini stranieri.
La guida di un’autovettura o di un qualsiasi strumento a motore comporta un gran senso di responsabilità che non sempre si ha ogni qual volta si ci mette al volante. Esistono, infatti, comportamenti irresponsabili che favoriscono incidenti altrimenti evitabili e anche se le macchine dispongono di dispositivi di sicurezza avanzati, questo non evita né i pericoli né gli incidenti stessi. Il nostro Parlamento ha elaborato un testo che presenta, però, ancora numerose carenze. Una delle vittime di questa strage silenziosa, Marina Fontana, ha precisato: “Abbiamo apprezzato la modifica apportata alla fattispecie riferita all’alta velocità su strade extraurbane dove è stata recepita la nostra richiesta e anziché indicare pari al doppio rispetto alla velocità consentita, adesso il testo indica una velocità superiore di almeno 50 Km. Noi chiediamo l’inserimento immediato anche della guida consapevolmente distratta causato dall’uso non consentito di apparecchi elettronici quali cellulari e tablet o dalla guida consapevolmente negligente, per cui s’imbocca consapevolmente una strada o autostrada contromano. Il DDL non prevede il ritiro permanente della patente di guida. Noi chiediamo di prevedere l’ergastolo della patente nei casi più gravi (omicidio multiplo o mancato soccorso). Il Ddl non prevede l’arresto immediato che noi riteniamo invece vada previsto. Concordiamo inoltre con chi ha segnalato che 8 anni di minimo della pena sono davvero troppo pochi rispetto alla possibile diminuzione per gli sconti di pena. Nel 2014, In Italia, i cellullari di ultima generazione sono diventati la prima causa di incidenti stradali. Secondo i dati diffusi da Aci e Istat e relativi all’ultimo anno solare, il 20,1% di questi è causato, infatti, dall’uso improprio del telefonino, che batte ebbrezza e velocità. La voglia di chattare al volante sta diventando una vera e propria ossessione che, però, può rivelarsi fatale. Nei dieci secondi necessari per inviare un messaggio, il conducente può perdere di vista la strada per un tratto di 300 metri in cui può succedere di tutto. Nonostante l’utilizzo del cellulare durante la guida sia vietato dal Codice della Strada e punito con sanzioni da 148 a 594 euro, oltre alla sottrazione di 5 punti dalla patente e sospensione da 1 a 3 mesi per i recidivi, gli italiani sembrano proprio non voler rinunciare a parlare al telefono o inviare messaggi mentre guidano”. Quali e quanti sono i costi sociali che gli incidenti provocano? Alcuni di questi costi riguardano le spese sanitarie per le vittime d’incidente, la riparazione di danni causati a beni e strutture di pubblica utilità, l’aumento dei costi per l’adozione di dispositivi ed attrezzature di sicurezza dei veicoli e delle arterie stradali. A questi vanno aggiunti la perdita della capacità produttiva per mancata produzione presente e futura delle persone decedute, degli infortunati per inabilità permanente e di quelli per inabilità temporanea. I costi sanitari concernono le spese di ambulanza, i costi del pronto soccorso, i ricoveri nei reparti, la riabilitazione, le molteplici operazioni per il recupero della vittima, ecc… Nei costi amministrativi sono compresi, inoltre, i costi di gestione delle assicurazioni, i costi di intervento delle autorità pubbliche (Polizia stradale, Locale, Carabinieri, Vigili del fuoco, ecc), mentre quelli giudiziari comprendono tutte le spese sostenute dall’amministrazione giudiziaria per il contenzioso legato alla responsabilità civile automobilistica. Perciò, il costo sociale medio di un incidente stradale per ogni deceduto è di 1.373.000,00 euro tra costi sanitari, mancata produzione, risarcimento del danno morale, mentre quella per soggetto ferito è di 30.000,00 euro. La legge 120 del 2010, ha introdotto il divieto assoluto di bere per talune categorie di conducenti quali minori di 21 anni, neopatentati e trasportatori professionali di persone e cose. Eppure, la sola Polstrada ha accertato 892 infrazioni per guida con tasso alcolemico superiore a 0 e fino a 0,5 g/l. Nelle sole notti dei fine settimana (dalla mezzanotte alle 6), la polizia stradale e i carabinieri hanno proceduto al sequestro, ai fini della confisca, di 815 veicoli per guida in stato di ebbrezza alcolica con tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l e per guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Non solo, ma secondo l’Osservatorio il Centauro – ASAPS, il 2014 è stato l’anno nero per i bambini sulle strade, poiché sono stati riportati 65 morti (36 femmine e 29 maschi), 13 in più rispetto al 2013, di cui 33 erano trasportati in auto (51%), 3 sulle moto, 4 ciclisti e 25 a piedi.
Francesco Sanfilippo
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