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Risolti i problemi cardiaci nei feti

Un’altra notizia proviene dagli Usa e riguarda l’introduzione di un peacemaker nel feto nelle donne in gravidanza. Infatti, un team di ricercatori del Children Hospital di Los Angeles e dell’University of Southern California (Usa) ha sviluppato il primo micropacemaker impiantabile abbastanza piccolo da risiedere interamente all’interno del feto. Questo dispositivo è stato progettato per essere utilizzato sui feti, nel caso di blocco cardiaco completo. Secondo la rivista ‘Heart Rhythm’, gli scienziati americani hanno già eseguito test preclinici e di ottimizzazione, per cui lo strumento è già stato proposto quale dispositivo da usare sugli esseri umani dalla Food and Drug Administration (Fda). Non è escluso che la sperimentazione sul feto sia già molto vicina, il cui successo aprirebbe lo scenario ad una diminuzione notevole dei pericoli per i nascituri affetti da queste problematiche.
Questo blocco cardiaco congenito è un difetto del sistema elettrico del cuore che ha origine nel feto e che rallenta notevolmente lo sviluppo dell’organo, causando notevoli problemi sulla sua capacità di pompare il sangue.
Anche se questa problematica può essere diagnosticata in utero, finora tutti i tentativi per trattarla con un pacemaker standard hanno fallito. La dimensione degli strumenti impiegati sinora esigeva che una piccola parte fosse impiantata nel feto, mentre il resto rimanesse all’esterno del corpo della madre.
Tuttavia, il movimento fetale può portare gli elettrodi a slegarsi dal cuore, causando il fallimento con i peacemaker standard.
Con questo strumento, il feto potrà muoversi liberamente senza il rischio di far sganciare gli elettrodi. Si calcola, che, ogni anno, circa 500 gravidanze negli Stati Uniti siano interessate dal problema, divenendo così candidate a quest’operazione. Il cardiologo pediatrico e principale autore principale del progetto, Yaniv Bar-Cohen, ha spiegato: “Fino ad ora, i pacemaker che sono stati utilizzati nel tentativo di trattare questa condizione in un feto erano quelli progettati per gli adulti. Mancava un’opzione specifica per i feti”. Ramen Chmait, dell’Istituto Chla-Usc for Maternal-Fetal Health ha assicurato:
“Ora abbiamo un pacemaker che può essere impiantato in utero, potenzialmente senza danni per il feto o la madre.
Questo nuovo dispositivo offre una reale opportunità di prevenire l’aborto spontaneo e il parto prematuro in bambini affetti da queste anomalie”.

Francesco Sanfilippo

di Francesco Sanfilippo

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