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‘Sballo alla cieca’, oggi va di moda drogarsi senza sapere con cosa

Il consumo di droghe non è in declino, anzi i giovanissimi provano nuove sostanze, alla ricerca di uno “sballo” sempre più soddisfacente senza, però, sapere con che cosa. Secondo uno studio dell’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Ifc-Cnr) e dell’Espad Italia, circa 54 mila studenti italiani delle scuole medie superiori hanno assunto nel 2014 sostanze psicotrope senza sapere cosa fossero. Questa ricerca nociva del piacere si aggiunge all’utilizzo di sostanze più tradizionali come la cannabis e la cocaina. Vista la situazione, emerge la necessità di un’azione più decisa da parte delle Istituzioni sanitarie e scolastiche per affrontare questo crescente problema in modo globale ed efficace, contrastando le cause che alimentano questo deleterio fenomeno.
Non esistono solo le droghe conosciute, ma combinazioni di elementi naturali e chimici dalle provenienze più disparate i cui effetti sono i più disparati. Circa 54 mila studenti italiani delle scuole medie superiori hanno assunto nel 2014 sostanze psicotrope senza sapere cosa fossero, tra cui pillole, pasticche, erbe liquide e polverine misteriose, tutte assunte con l’obiettivo di uno sballo solo che sono ‘alla cieca’. Questi giovanissimi sono la punta dell’iceberg, poiché oltre 600 mila adolescenti italiani, sempre nel 2014, hanno consumato cannabis, 60 mila cocaina, 27 mila eroina e circa 60 mila allucinogeni e stimolanti. Questi allarmanti risultati vengono dallo studio dell’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Ifc-Cnr) e dell’Espad Italia (European School Survey Project on Alcohol and Other Drugs), condotto l’anno precedente. I dati riportati nello studio segnalano un’evoluzione nell’uso delle sostanze stupefacenti, per cui non diminuisce il consumo delle sostanze stupefacenti, ma si affianca alle droghe tradizionali l’utilizzo di sostanze sconosciute dagli effetti non chiari, ma, di certo, non salutari. Dietro un apparente “sballo”, quindi possono registrarsi fenomeni che, comunque, sono nocivi per la salute dei giovani. In questo senso, il Ministero della Salute dovrebbe mobilitarsi di più in collaborazione con il Miur per far decrescere in modo significativo il fenomeno droga. La ricercatrice dell’Ifc-Cnr e responsabile dello studio, Sabrina Molinaro, ha dichiarato: “La novità del lavoro, che ha coinvolto 30 mila studenti di 405 istituti scolastici superiori italiani, riguarda proprio il numero significativo di ragazzi che utilizzano sostanze senza conoscerle né sapere quali effetti procurano. Il 56% circa di questi 54 mila ha assunto senza sapere cosa fossero sostanze per non più di 2 volte, ma il 23% ha ripetuto l’esperienza più di 10 volte. Il 53% di questi studenti ha utilizzato un miscuglio di erbe sconosciute, che si presentavano per il 47% in forma liquida e per il 43% sotto forma di pasticche o pillole. Questo consumo ‘alla cieca’ coinvolge il 3% dei maschi e poco meno del 2% delle ragazze, soprattutto tra chi ha utilizzato anche altre sostanze illecite diverse. Negli anni hanno registrato un discreto incremento e che se prescritti da uno specialista fanno parte di un percorso terapeutico, altrimenti si trasformano in sostanze illegali a tutti gli effetti. Sono quasi 400 mila gli studenti che almeno una volta nella vita li hanno utilizzati senza prescrizione e poco più di 200 mila quelli che l’hanno fatto nell’ultimo anno. Si tratta prevalentemente di farmaci per dormire, utilizzati soprattutto dalle ragazze (8% contro 4% dei maschi). Minori prevalenze risultano per farmaci per l’attenzione/iperattività, per regolarizzare l’umore e per le diete, anch’essi usati più dalle ragazze”. Le ‘smart drugs’, commercializzate anche online sotto forma di prodotti naturali, invece, sono utilizzate da circa 40 mila studenti, 26 mila dei quali ne hanno fatto uso nel 2014. Circa 90 mila hanno provato allucinogeni (Lsd, francobolli, funghi allucinogeni) nella vita e 60 mila nell’ultimo anno, rispettivamente 3,9% e 2,5% di tutti gli studenti. Naturalmente, non è terminato l’uso delle sostanze tradizionali, semmai sta aumentando come nel caso della cannabis.
Secondo i dati dello studio, oltre 600 mila ragazzi hanno assunto questa sostanza nel 2014, confermando una tendenza in atto dal 2009. Dallo studio emergerebbe che i ragazzi sono più coinvolti delle coetanee e i consumatori aumentano in corrispondenza dell’età. Infatti, tra i 15enni la percentuale è dell’11%, tra i 18enni si perviene ad una percentuale del 32%, mentre tra i 19enni si arriva al 36. Per la maggior parte dei consumatori si tratta di consumatori occasionali, tanto più che quasi la metà l’ha adoperata non più di 5 volte nell’anno e l’86% non l’ha associata ad altre sostanze illegali.
Tuttavia, l’andamento dei consumatori frequenti (20 o più volte nell’ultimo mese) risulta in crescita, per cui nel 2014 sono 86 mila, poco meno del 4% dei 15-19enni, mentre nel 2009-2011 erano il 2,5% e nel 2012 il 3%. Per quanto concerne la cocaina, 60 mila studenti l’ha utilizzata nei 12 mesi precedenti lo studio, soprattutto ragazzi. Infine, nonostante la leggera ripresa nel corso degli ultimi anni, l’eroina resta una delle sostanze meno utilizzate, per cui circa 34 mila studenti italiani l’hanno provata nel corso della loro vita e 27 mila nell’ultimo anno.

Francesco Sanfilippo

di Francesco Sanfilippo

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