I cellulari e gli smartphone fanno parte della nostra vita quotidiana, capaci di dirigere operazioni finanziarie, ma non sono strumenti esenti da pericoli per la nostra salute.
Gli smartphone, in particolare, racchiudono centinaia di funzioni prima suddivise in decine di oggetti diversi. Eppure, il loro utilizzo comporta rischi, poiché le onde elettromagnetiche sono assai forti e possono stancare la vista.
Ogni cellulare, poi, genera un micro campo elettromagnetico che può favorire l’insorgere di diverse malattie. L’uso di auricolari, di vivavoce e degli sms aiuta a ridurre i rischi, ma un cellulare vicino all’orecchio costituisce sempre una potenziale minaccia.
L’uso prudente di questi strumenti è l’unico modo per evitare conseguenze negative sulla propria salute, senza privarci del loro ausilio.
Questo articolo è dedicato particolarmente ai giovani studenti che utilizzano gli smartphone in maniera quasi continua e agli adulti ormai arresisi a questa tecnologia entrata profondamente nella vita di chiunque.
Credo che con un po’ di attenzione e specialmente con una maggiore informazione, si possa usare meglio ogni nuova invenzione.
I giovani per loro natura si sentono, anche se non lo percepiscono, eterni; e questo comprensibile senso di allontanamento dalla morte, malattie, incidenti e da altre cose terribili, permette loro di vivere una vita più spensierata ma nel contempo più rischiosa.
E soltanto il grado di maturità li può salvare, dando un giusto equilibrio alla loro vita. Ed io, medico e padre, vorrei portare ad ogni giovane che mi vuole ascoltare i mezzi per diventare un adulto più sano e cosciente dei danni che la moderna tecnologia, impropriamente usata, comporta.
Parliamo quindi dello smartphone che ormai è fortemente incollato alla mano di ogni giovane. Quali danni provoca tenere a lungo il cellulare vicino?
Cominciamo con una autorevole dichiarazione: l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) nel 2011 ha classificato i campi elettromagnetici in radiofrequenza come quelli prodotti dai telefoni mobili) come “possibilmente cancerogeni per l’uomo”.
Potrete capire che se un’ammissione del genere avviene ufficialmente nonostante gli opposti interessi delle multinazionali, tale affermazione non può essere priva di verità.
Dal punto di vista tecnico dovete sapere che I telefoni mobili sono ricetrasmittenti con picchi di energia emessa fino a 2 watt, questo valore corrisponde ad una emissione alta se avviene a contatto con la testa o altri organi sensibili.
Dovete anche sapere che i telefonini emettono energia a radiofrequenza massima durante la ricerca della stazione, nei cambi di cella, e nel corso della conversazione, limitatamente alla fase in cui è l’utente del telefono a parlare mentre vi è una minore potenza emessa durante l’ ascolto.
Analogamente, quando si è collegati su internet vi è una potenza superiore in upload e minore in download. Quindi è opportuno essere particolarmente attenti durante l’invio di dati, sms, immagini, messaggi.
In questi casi Dovete tenere più lontano dal corpo e dalla testa lo smartphone. E non avviate mai i download o upload mentre è in corso una telefonata: aumenterete notevolmente la potenza emessa dallo smartphone.
Altri effetti sanitari avversi delle onde a radiofrequenza a tutt’oggi accertati sono quelli di natura termica. Questi effetti termici delle radiofrequenze, sono comunemente sfruttati nei forni a microonde di uso domestico e industriale.
Nel caso dei telefoni cellulari, gli studi scientifici hanno dimostrato che, anche nei tessuti ed organi esterni più esposti (come la pelle a diretto contatto con il telefono e l’orecchio), vi è un aumento della temperatura.
Cominciate a sentirvi come un pollo riscaldato nel microonde? Se si, vuol dire che avete capito! Allora immaginate che la radiofrequenza mette in vibrazione e scuotimento tutte le cellule vicino allo smartphone e il contenuto cellulare viene rimescolato milioni di volte al secondo.
Sono le cellule del vostro cervello a subire questo trattamento. Pensate proprio di non subire danni? Soltanto un corretto uso vi aiuterà a vivere meglio. Intanto, quando telefonate con il cellulare a contatto con il viso cambiate lato ogni minuto (attivate il bip periodico per ricordarlo); alternando il lato della testa ridurrete il tempo di riscaldamento.
Avete idea di quanti cellulari ci sono nel mondo?
Quasi 7 miliardi di contratti alla fine del 2014. In considerazione della massiccia penetrazione della telefonia mobile a livello mondiale numerose autorità sanitarie nazionali e internazionali hanno promosso programmi di ricerca sugli eventuali effetti negativi sulla salute da uso dei telefoni cellulari, in un autorevole studio (di Interphone , coordinato dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) di Lione, afferente all’Organizzazione Mondiale della Sanità) solo nei soggetti che trascorrono molte ore con il cellulare (che includeva, circa il 10% del totale degli utilizzatori), è stato osservato un incremento del rischio di tumori cerebrali come il glioma, in particolare tra gli utilizzatori recenti (coloro che avevano iniziato ad utilizzare il cellulare da 1-4 anni).
E nel mese di maggio del 2011, l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha allocato i campi elettromagnetici in radiofrequenza nella categoria 2B (agente possibilmente cancerogeno per l’uomo).
Secondo il Consiglio Superiore di Sanità (CSS) semplici comportamenti individuali, quali l’utilizzo di sistemi a “mani libere” (auricolari e sistemi viva-voce), la limitazione delle telefonate non necessarie e l’utilizzo di messaggi di testo, contribuiscono a ridurre le esposizioni ai campi elettromagnetici emessi dai telefoni cellulari.
Il CSS sottolinea anche l’opportunità che i giovani siano sensibilizzati a un utilizzo non indiscriminato del telefono cellulare, invitando i genitori a proporlo non come oggetto di uso comune, ma piuttosto come strumento limitato alle situazioni di necessità.
L’interesse nei confronti dei giovani deriva dalla considerazione della più lunga potenziale esposizione lungo l’arco della vita, come anche affermato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, e dall’opportunità di contenere sin dalla più giovane età eventuali fenomeni di abuso e di dipendenza, in sé negativi. E tu, giovane cellulare-dipendente, vuoi salvarti o entrare nel mucchio pure tu?
Dr. Gabriele Viani
Medico Radiologo