I tumori del cavo orale comprendono lesioni neoplastiche che possono interessare la mucosa orale, la lingua, le labbra, le ghiandole salivari, le ossa mascellari.
Fattori di rischio:
-uso di tabacco (in tutte le sue forme);
-abuso di bevande alcoliche;
-associazione di alcol e fumo (potenziamento degli effetti lesivi);
-alimentazione povera di frutta e verdura (carenza di vitamine);
-esposizione ai raggi ultravioletti solari e artificiali (es. lampade e lettini abbronzanti);
-infezioni virali causate da alcuni tipi di Papilloma virus (HPV) e infezione da miceti
(Candida).
– Una lesione neoplastica si può presentare come una zona ulcerata, un’area mucosa di
colore diverso (bianca o rossa), un nodulo o una massa più o meno dura nel contesto
dei tessuti molli, oppure come un’escrescenza.
– Se la lesione non guarisce entro 15 giorni deve essere attentamente valutata.
– I sintomi, solitamente, sono sfumati e sfuggenti: modesto dolore, bruciore, senso di corpo estraneo, episodi di ripetuto sanguinamento.
– La mortalità a causa di un tumore del cavo orale è elevata perché solitamente le diagnosi è tardiva.
– La prevenzione rappresenta l’arma più efficace nella lotta ai tumori: abitudini e stili di vita (prevenzione primaria), visite per la diagnosi precoce (prevenzione secondaria).
Gestione dei traumi dentali
– Negli ultimi anni è aumentata, negli individui in età evolutiva, la prevalenza di eventi
traumatici che coinvolgono la faccia, la bocca e i denti.
– I traumi dentali più frequenti nei ragazzi sono conseguenti ad incidenti stradali, attivit
sportive e ricreative, comportamenti reattivi, giochi con oggetti potenzialmente
contundenti.
– I traumi dentali possono anche essere conseguenza di un uso scorretto della dentatura
(ad es. mordere la penna, trattenere in bocca oggetti di cancelleria, aprire le bottiglie o tagliare qualcosa).
– I piercing sul labbro o sulla lingua aumentano la probabilità di avere un trauma dentale.
– Quando si verifica un trauma dentale è importante sapere cosa fare “sulla scena del
trauma”, tenendo conto che il fattore tempo è determinante.
– Nel caso di perdita di un dente permanente il reimpianto è, generalmente, indicato.
– Minore è il tempo intercorso tra l’evento traumatico e il reimpianto, migliore sarà la
prognosi.
Il tempo massimo che dovrebbe intercorrere è di 2-3 ore.
– Come primo intervento, chiunque può eseguire questa manovra, purché non ci siano
impedimenti al corretto riposizionamento del dente nell’alveolo (es. fratture del bordo dell’osso alveolare).
– Qualora il reimpianto non avvenga immediatamente, il dente deve essere conservato in maniera adeguata (soluzione fisiologica, latte o saliva). La superficie radicolare deve
essere lavata con soluzione fisiologica salina e il dente reimpiantato con la pressione
delle dita. In caso di perdita di un dente:
– cercare il dente; prenderlo per la corona e non la radice;
– sciacquarlo sotto acqua corrente fredda (ricordando di chiudere lo scarico del
lavandino!);
– inserirlo immediatamente, con delicatezza, nella posizione originale, comprimendolo
con una garza; se ciò non fosse possibile, conservare il dente in un contenitore con
latte o soluzione fisiologica (se non fossero disponibili, il dente può essere conservato nella bocca del paziente a livello del fornice gengivale, prestando attenzione a che non venga ingerito), in attesa del trattamento dallo specialista.
– Se il dente è spezzato:
cercare il frammento della corona, perché può essere utilizzato per la ricostruzione del dente, e conservarlo in soluzione fisiologica.
In ogni caso, è necessario far riferimento quanto prima ad un presidio di primo soccorso ove sia presente un servizio di odontoiatria o ad un odontoiatra.
Ministero della Salute, Indicazioni per la promozione della salute orale nelle scuole secondarie