Una volta compreso il significato del mio diabete, mi sono chiesto, dove volevo passare? Come prendermi cura di me stesso? Ho scelto, così, una strada immersa nel verde, due bastoncini per il Nordic Walking 2pb (Nordic Walking ad andatura tramite postura-braccio), un sentiero per esattezza, il contatto con la natura, gli alberi faggi, castagni, abeti, pini, acacie ecc.. Questa scelta mi ha permesso un attento ascolto percettivo di tutti i miei distretti corporei. Mi ha permesso, anche, di riappropriarmi della capacità di percepire il mio corpo di “passare” e di “attraversare” i brutti momenti ed episodi che a volte questa “condizione” da diversamente glicemico t’impone. Il fatto di potermi muovere all’aria aperta, praticando un’attività aerobica e ritmica a bassa intensità dove predomina l’aria pura, lontano dal caos delle grandi città e dai soliti ambienti formali, mi ha fatto comprendere il mio diabete. Frequentare le alte vette e i sentieri è un modo per guardarsi allo specchio.
C’è tanta fatica, silenzio, solitudine e bellezza nei boschi abbandonati dall’uomo moderno delle città.
Quei sentieri aspettano qualcuno, come gli anziani hanno bisogno di compagnia, di scambiare qualche parola.
Questi sentieri sono fatti di radici di alberi che hanno visto crescere i loro rami verso il cielo e radici allungarsi nel terreno, sono come mani aperte verso il terreno. Ci sorreggono per farci tornare a camminare su quattro arti insieme agli amici bastoncini. Il diabete, in realtà, si dimostra in questi casi come uno strumento per farci comprendere che serve poi poco per vivere bene. Poi, lascio spazio ai tanti amici ed volti che si conoscono tramite il compagno diabete ed ovviamente al glucometro alle penne del insulina che a volte sono bacchette “magiche”.
È la magia di far sognare e di far immaginare anche i più grandi. Poi, ci sono i consigli dei dottori che sono le nostre guide, quelle che ci portano in vetta, quella vetta chiamata “benessere”.
Quella vetta chiamata” vita normale” raggiungibile da tutti noi e non solo dal popolo dolce, che fa di questa prova di forza e resistenza un obiettivo concreto. Passi che lasciano delle impronte, perché nelle alte vette o nei boschi più scuri, la fortuna non gioca la sua mano.
Qui regna la magia delle fiabe millenarie che ci hanno sempre raccontato fin dalla tenera età qui i bastoncini diventano come per magia strumenti per diventare veloci come volpi che cacciano le loro prede.
La nostra rimane il “benessere” di cui noi non saremo mai sazi abbastanza, è una golosità cosi dolce che non fa memorizzare nessun numero negativo! Buon Nordic Walking 2pb a tutti.
Damiano Iulio
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