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Il continuo calo delle vaccinazioni, “rianima” le malattie prossime all’estinzione


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Le vaccinazioni hanno permesso fin dai tempi di Jenner di diminuire la diffusione di malattie temibili come il morbillo e la poliomielite, portandone alcune all’estinzione come il vaiolo. Tuttavia, le stesse vaccinazioni sono, oggi, contestate perché in alcuni casi controversi svilupperebbero altre malattie di origine neurologica o autoimmune. Un aspetto che emerge, però, è che la diminuzione delle vaccinazioni sta aumentando i casi di malattie sull’orlo dell’estinzione. È il caso del morbillo che si sta diffondendo nelle Americhe. Infatti, i tassi d’immunizzazione in alcuni Paesi si stanno riducendo ad un livello tale da non garantire di evitare la diffusione di casi importati in Paesi dove le stesse malattie sono sparite come nelle Americhe. A questa conclusione sono giunti gli esperti dell’Organizzazione panamericana di Salute (Paho) e dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), che hanno diffuso un’allerta epidemiologica a tutti i paesi membri. Dal 2002, le Americhe sono state considerate libere dal morbillo, grazie all’assenza della trasmissione di casi endemici, perciò questi Paesi hanno abbassato la guardia. Ora, si assiste alla nascita di nuovi focolai e secondo i dati riportati, finora ci sono stati 147 casi confermati di morbillo fino all’8 febbraio negli Usa, 21 in Brasile, 4 in Canada e 1 in Messico. I casi segnalati in Brasile sono legati ad una più vasta epidemia cominciata nel 2012, che ha coinvolto oltre 700 persone in 31 città, per cui, tra il 2003 e 2014, il continente americano ha registrato 5.077 casi di morbillo importati. Il capo del programma d’immunizzazione della Paho, Cuauhtemoc Ruiz, ha dichiarato: ‘’Grazie agli alti livelli di immunizzazione, per oltre dieci anni il continente americano è stato formalmente dichiarato ‘morbillo free’. Mantenere alti livelli di copertura vaccinale è la chiave per prevenire e fermare le epidemie e proteggere la popolazione dalla minaccia di casi importati’’. Un’altra questione riguarda la poliomielite, che nel 2014 era ancora presente in alcune zone nel mondo con 350 casi segnalati, di cui la maggior parte si è presentata nel Pakistan. Finora, l’attuale vaccino orale impiega una versione indebolita del virus, il cui stimolo provoca una risposta nel paziente. Tuttavia, in alcuni casi questo vaccino apre la strada ad un’infezione nell’intestino che riattiva il virus, diffondendosi nel corpo e contagiando chi non è vaccinato. Per estinguere anche questa malattia, un gruppo di ricercatori ha presentato un progetto, finanziato dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e da fondazioni private, al convegno annuale dell’Associazione americana per lo Sviluppo delle Scienze. Il progetto mira a creare un vaccino totalmente sintetico, privo del virus e quindi del suo genoma, così da impedire la replicazione del virus. Uno dei ricercatori, Dave Stuart, ha chiarito: “‘E’ come una complicata sostanza chimica che si auto-assembla, simile a un virus ma incapace di potersi replicare’’. Questa soluzione è già stata provata, con successo, sul virus della malattia piedi-bocca (fmdv), che colpisce i bovini. Il virus della polio è della stessa famiglia e agisce in modo simile. Uno degli ostacoli che i ricercatori hanno dovuto superare nel produrre un vaccino sintetico per l’fmdv, è stato di individuare un modo per conservare la forma della particella del ‘virus’, poiché al suo interno non aveva materiale genetico, per cui risultava più fragile. La soluzione è stata di reingegnerizzare le molecole per stabilizzarle, stimolando una risposta protettiva dal sistema immunitario. Se questa soluzione si dimostrerà vincente, anche la Polio rientrerà tra i “cari estinti”.
Francesco Sanfilippo

di Francesco Sanfilippo

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