Italia. Siamo tutti convinti che quando beviamo un succo di arance (nettare) queste provengono dal sud Italia. Non è proprio così.
La maggior parte del succo di arancia che si beve in Europa, circa l’80%, proviene dal Brasile e dagli Stati Uniti (USA).
Il succo d’arancia è solitamente esportato in forma liofilizzata e viene addizionato con l’acqua nel luogo di destinazione. Un altro colpo alla italianità di un prodotto che si riteneva specificatamente italiano, così come l’olio di oliva e il grano duro con il quale si fa la pasta.
Il motivo è semplice: le varietà americane sono più adatte alla produzione industriale di succhi, quelle italiane per il consumo tal quale. Ci sono anche succhi di frutta italiani ma la dizione “made in Italy” non e’ obbligatoria, ma si potrebbe sempre aggiungere.
Consigliamo di bere una spremuta fatta sul momento o di mangiare arance: contengono più flavonoidi (antiossidanti) dei succhi “industriali” senza polpa.
Ricordate che una spremuta fresca è più gustosa e più ricca di valori nutrizionali, vale la pena di perdere 5 minuti per spremere le arance piuttosto di bere preparati industriali
Bon Vivre
Tags agrumi spremere Succo di arancia