La produzione mondiale annua di salmone d’allevamento è aumentata in maniera esponenziale, nel corso degli ultimi due decenni. Ma il dato che salta all’occhio e lo studio “Global Assessment of Organic Contaminants in Farmed Salmon”, che già nel 2004 aveva portato in evidenza i primi problemi su gli allevamenti di salmone, oggi tutto questo si è maggiormente aggravato.
Il Salmone è prodotto da aziende agricole del nord Europa, America del Nord, e Cile, è uno di quei pesci ampiamente disponibili tutto l’anno a prezzi relativamente bassi. Gli allevamenti di salmone sono stati duramente criticati perchè si sono accertati vari casi di impatto sull’ambiente, che comprendono una notevole riduzione (fino al 50%) della biodiversità nei dintorni delle gabbie, una diminuzione del livello di ossigeno nelle acque e una crescita eccessiva di alghe planctoniche responsabili della produzione di tossine nocive sia per gli organismi marini che per gli esseri umani. Infatti l’analisi del rischio indica che il consumo di salmone d’allevamento può comportare rischi per la salute in quanto ne toglie gli effetti benefici. Il salmone, il lusso natalizio, ora si trova in grandi quantità in ogni stagione: gli allevamenti intensivi si sono moltiplicati a dismisura, mentre gli stock di salmone selvatico sono ben lontani dal ripopolamento: quello Atlantico è addirittura in estinzione, mentre quello del Pacifico è in grave calo. Ma l’allevamento intensivo non costituisce una buona alternativa, né per noi, né per ambiente ed ecosistemi. Ecco perché: Negli allevamenti intensivi i reflui non vengono mai lavati via e si lasciano semplicemente cadere attraverso le reti. Pensate, è come se non cambiaste mai la sabbietta al vostro gattino…
Il risultato sono migliaia di tonnellate di escrementi e rifiuti che si depositano nel fondale intorno agli allevamenti che non vengono mai rimossi; muco ed escrementi alimentano le mutazioni di agenti patogeni che si diffondono dall’Atlantico fino al nostro supermercato sotto casa. Uno scienziato statunitense dopo un lungo studio sugli allevamenti intensivi di salmone, ha dichiarato ai media: «Si dovrebbe evitare il salmone di allevamento come la peste>>.
Dott. Girolamo Calsabianca
Segretario Nazionale ANIO Onlus
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