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Liste d’attesa

Liste d’attesa per un esame, lista d’attesa per una visita, la rabbia dell’utente, sono delle realtà che non possono essere negate, ma, spesso, sono un placebo (una presa in giro convincente), dato come risposta al cittadino. Però, a pagare il conto di un disservizio è sempre quest’ultimo che manifesta il suo diritto di curarsi ma che non è servito come giusto che merita. Di chi è la colpa? I colpevoli sono diversi e non è difficile individuarli facendo una breve ricerca con una giusta consapevolezza di come funziona la struttura cui è chiesto il servizio. Tuttavia, questo, molto spesso, non è risolutivo, in quanto è più facile accontentare il singolo che alza il polverone ed insabbiare il problema, lasciando la testa sotto la sabbia come lo struzzo. Dopo la premessa di cui sopra, rispondo alla denuncia di alcuni utenti che nei giorni scorsi hanno rivolto a Villa Sofia, all’Anio e alla mia persona in quanto project manager del progetto Officine d’Ippocrate, che, ad oggi, ha tempi d’attesa di circa 9 mesi su molte specialistiche ambulatoriali. Forse l’utente che ci ha giustamente denunciati non è a conoscenza di come stanno le cose che, magari, non ha approfondito come invece meritano, riconoscendogli la giusta ragione di aver rappresentato la sua protesta sui quotidiani. Le Officine d’Ippocrate sono un progetto nazionale che l’ANIO ha messo in campo con le proprie risorse e con un piccolo contributo della Lega Calcio serie B sposato da alcune strutture pubbliche che operano nella fornitura di servizi sanitari. Nello specifico del progetto, a Villa Sofia-Cervello di Palermo, oltre alla ristrutturazione dei locali fatiscenti ove erano allocati alcuni macchinari sempre ad opera dell’Anio, si è dato vita ad un progetto che mira alla prevenzione delle alterazioni posturali e delle fragilità dell’apparato muscolo scheletrico. Tuttavia, per rendere operativa tale attività pubblica gestita dal sociale, si è ricorsi ad un progetto pilota.
Questo ha rilevato nelle condizioni di un accordo tra l’associazione e l’Azienda Ospedali riuniti Villa Sofia-Cervello, una serie di attrezzature per la diagnostica, rimaste orfane e di scarso interesse per l’azienda. La loro utilità è stata rivalutata, grazie a dei medici riuniti in equipe e messi a disposizione dall’ANIO senza nessun onere per l’ospedale. Il risultato è stato che da un migliaio di pazienti che si pensava di dover gestire, avendo stimato gli ultimi anni in proiezione, si è passati ad una realtà di più di 1500 prestazioni mensili. Nella valutazione di questa esponenziale crescita di richieste, l’associazione ha presentato il progetto alla Regione per chiedere un sostegno, dimostrando l’effettivo ed inconfutabile lavoro svolto.
La risposta, in prima istanza, è stata accolta dalla Commissione ex tabella H, ma, ad oggi, il misero contributo riconosciuto ancora fluttua nel limbo dell’osservatorio, a monte di un’attività e di un progetto che crea piacevolmente importanti dividenti alla Regione che provengono dai ticket che il cittadino paga per le prestazioni. Ma non è tutto qui, poiché l’Anio ha fatto un ulteriore sforzo nel chiedere alla struttura di riconoscere ed abilitare ad operare nell’ambulatorio altre risorse specialistiche. Tuttavia, gli avvicendamenti delle direzioni e le urgenze della gestione ospedaliera hanno rimandato tale nulla osta. Nondimeno, il coraggio di chiedere per chi offre con il cuore del volontariato non ci ha fermati. A quanto detto sopra, abbiamo chiesto udienza all’Assessorato per darci un mano per essere messi in condizione di dare una migliore offerta nella modalità progettata, che è definita a misura di esigenza per il cittadino, visto che è costruita dallo stesso e non da azioni della politica. Oggi, la cosa che posso dirle, è che ciò che funziona in una regione come la Sicilia, è difficile farla sopravvivere ed è più facile per l’amministrazione donare una moneta per il traghettatore con la proiezione di un off. Colgo l’occasione per scusarmi e spero unitamente a voi di potermi ricredere davanti ai fatti che offrono soluzioni placebo ad entrambe, nelle azioni e nei proclami, facile da dare negli interventi pubblici ma rimandabili nelle urgenze di una lista d’attesa sempre e comunque presente con cui bisogna confrontarsi.
Dott. Girolamo Calsabianca
Segretario Nazionale A.N.I.O.

di Dott. Girolamo Calsabianca

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