L’obesità, da lieve fino a severa, può diminuire l’aspettativa di vita di un individuo adulto in media anche di 8 anni fino a togliere ben 19 anni di salute.
Questa diminuzione, naturalmente, è favorita dal diabete di tipo 2 e malattie cardiovascolari. Secondo uno studio* condotto dalla McGill University in Canada, gli anni persi per i noti rischi per la salute associati al sovrappeso e all’obesità sono stati finalmente quantificati.
Lo studio è appena stato pubblicato su The Lancet Diabetes & Endocrinology. L’indagine odierna ha preso in considerazione i dati dell’US National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES; 2003-10).
Quest’ultimo è un programma di studio condotto negli Stati Uniti che valuta le condizioni della salute dell’individuo e della sua alimentazione, sia negli adulti sia nei bambini.
Il programma ha ricavato i dati di quasi 4000 persone, di cui erano stati misurati i diversi fattori di rischio (sovrappeso, obesità, preseza di malattie) e la concentrazione di glucosio nel sangue.
Da questi dati, i ricercatori hanno realizzato un modello per stimare, in individui adulti in sovrappeso o obesi tra i 20 e i 79 anni, il rischio di sviluppare il diabete e altre patologie collegate al peso eccessivo.
Poi, gli stessi ricercatori hanno valutato quanto il fattore obesità possa contribuire a ridurre la lunghezza media della vita e la salute nelle persone in sovrappeso rispetto ad individui normopeso.
Il Dottor Steven Grover, Epidemiologo Clinico presso il Research Institute of the McGill University Health Centre, a Montreal, in Canada ha guidato questo studio.
Secondo l’epidemiologo, “Il nostro studio basato su un modello computazionale mostra come l’obesità sia associata con un aumentato rischio di sviluppare malattie cardiovascolari (incluse malattie cardiache e ictus) e diabete, che potrebbero in media ridurre in maniera significativa l’aspettativa di vita e il numero di anni in salute rispetto al caso di persone normopeso”.
Per le persone in sovrappeso, l’aspettativa di vita diminuisce in media da 0 a tre anni, con un’oscillazione dovuta all’età e al sesso. Per gli individui obesi, la riduzione è compresa tra uno e sei anni, mentre in caso di obesità seria tra uno e otto anni di vita.
La perdita degli anni di vita in salute registrata è stata in tutte le categorie di età e peso da due a quattro volte superiore rispetto alla perdita di anni di vita.
Gli effetti di queste condizioni sul numero medio di anni di vita ‘persi’ sono più marcati nel caso d’individui di età giovane, riducendosi con l’età. Lo studio mostra che la diminuzione di anni di salute è massima nella fascia d’età compresa tra i venti e i ventinove anni.
Ciò si traduce in una perdita di circa diciannove anni per persone con forte obesità (oltre i 35 kg/m2), sia uomini sia donne. In pratica, la presenza di obesità rappresenta nei giovani, se si effettua una media, un fattore pernicioso che crea un’ampia differenza nella qualità della vita futura rispetto al caso delle attuali persone anziane.
Francesco Sanfilippo