Le affezioni delle vie respiratorie non sono legate solo al periodo invernale. Patologie a carico di bronchi e polmoni, come la broncopneumopatia cronica ostruttiva, possono colpire indipendentemente dal freddo. Si tratta di una patologia lenta e progressiva che accompagna chi ne soffre per tutta la vita ed è la più frequente malattia polmonare cronica a evoluzione invalidante nell’adulto. Infatti, compromettesia i bronchi sia i polmoni e si manifesta con bronchite cronica o con bronchite cronica ostruttiva, fino ad arrivare all’insufficienza respiratoria. I sintomi sono tosse e catarro nella fase iniziale, mentre nelle altre fasi sopraggiunge l’affanno, che dapprima è da sforzo e poi si presenta anche a riposo. I sintomi, purtroppo, compaiono quando i danni hanno già compromesso i polmoni. Il principale fattore di rischio è il fumo, sia attivo sia passivo. Altre cause scatenanti sono l’inquinamento atmosferico e l’inalazione di polveri sottili e gas irritanti. I fumatori possono sviluppare questa patologia dai quarant’anni in su. Tuttavia, il dilagare dell’abitudine al fumo e l’aumento dell’inquinamento atmosferico stanno producendo un abbassamento della soglia d’età, colpendo già a trent’anni. Le particelle di gas nocivi presenti nel fumo di sigaretta e nell’aria, una volta inalate, si depongono nelle vie aeree inferioriche s’infiammano e nel tempo possono ostruirsi, danneggiando e persino distruggendo soprattutto le vie aeree piccole e medie. A chi soffre di questa patologia si somministrano farmaci specifici e, in caso di riacutizzazione, anche ossigeno-terapia e altri presidi, fino ad arrivare alla riabilitazione respiratoria.
Due terapie queste ultime che nei pazienti affetti da insufficienza respiratoria inducono ad un miglioramento della qualità della vita, aiutano a ridurre le ospedalizzazioni e contribuiscono ad allungare la vita. Fino ad oggi, comunque, i farmaci non impediscono il decorso naturale della malattia, ma possono rallentarlo, migliorare i sintomi e la qualità della vita dei pazienti. Oltre ai farmaci classici utilizzati in questi casi, come i corticosteroidi e gli antibiotici, un valido aiuto può essere dato dalla lattoferrina che negli ultimi anni si è dimostrataparticolarmente efficace nella profilassi delle patologie respiratorie.
Trova maggiore impiego nel trattamento di pazienti affetti da broncopneumopatia cronica e bronchiestasie (una patologia che comporta delle alterazioni anatomiche dell’albero bronchiale, territorio elettivo delle riacutizzazioni).
Grazie alle sue proprietà antiossidanti, la lattoferrinaagisce rompendo il biofilm dei batteri che causano queste infezioni, contribuendo a rendere più efficace l’azione degli antibiotici. La lattoferrina, impiegata nel trattamento delle patologie respiratorie, è in grado di ridurre notevolmente la frequenza delle riacutizzazioni, agendo da immunostimolante nei confronti del sistema immunitario. Fondamentale è, comunque, la prevenzione. L’ideale sarebbe vivere in un mondo scevro da aria inquinata e da polveri sottili, cosa piuttosto difficile oggi. Comunque, la prima cosa da fare è smettere di fumare, ma anche evitare il fumo passivo, gli ambienti inquinati e polverosi, cercando di vivere nelle migliori condizioni possibili, nel rispetto di una prevenzione primaria. È importante seguire alcuni importanti accorgimentidi prevenzione primaria, comequello di sottoporsi a vaccinazione per i soggetti più a rischio, e secondaria, seguendo terapie farmacologiche costanti e regolari durante l’anno e per tutta la vita, così come avviene per i cardiopatici e per i diabetici. È una regola fondamentaleper evitare la riacutizzazione della patologia e il peggioramento della sintomatologia.
Giusy Egiziana Munda
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