La dipendenza dal gioco non è nuova, ma ha origini antiche, essendo diffusa in molteplici contesti storici, come dimostra la sua diffusione tra le tribù americane. Ciò che differenzia questa dipendenza oggi rispetto al passato è l’espansione del fenomeno. Nel 2013, sono stati spesi 90 miliardi grazie alla diffusione dei giochi on line il cui accesso avviene anche grazie ai cellulari. In Italia, la stima dei giocatori d’azzardo patologici varia dallo 0,5% al 2,2% secondo i dati del Ministero della Salute. Anche in Sicilia i dati dimostrano come il numero complessivo dei giocatori patologici assistiti dai Sert nell’arco di un solo anno (2012-2013) sia quasi raddoppiato passando dal 2,5% a quasi il 5%. Ecco perché, di recente, sono state presentate le linee-guida regionali per contrastare il fenomeno.
La grande espansione del gioco d’azzardo preoccupa le autorità. Infatti, i cittadini che spendevano 5 miliardi negli anni 80, sono passati a 90 miliardi nel 2013, grazie alla diffusione dei giochi on line. Questo delicato tema è stato affrontato a Palermo nel convegno “Linee Guida sul GAP: La Regione regola il gioco”, organizzato dal Servizio Promozione della Salute dell’Assessorato della Salute della Regione Sicilia, diretto dal Dott. Salvatore Requirez. Durante il convegno, sono state presentate le linee-guida che l’Assessorato ha preparato su indicazione del Ministero della Salute che ha concesso i fondi necessari per il contrasto del fenomeno. Fin dal 1980, il Gioco d’Azzardo Patologico (Gap), è stato riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) come una malattia. La patologia si caratterizza dall’incapacità di resistere alla tentazione “persistente, ricorrente e mal adattiva” di giocare, compromettendo le attività personali, familiari e lavorative. Negli ultimi anni, è stata inserita nel capitolo delle dipendenze con la denominazione di “Disturbo da Gioco Patologico” poiché sussistono numerosissimi punti di contatto con le dipendenze da sostanze. Il riconoscimento di queste analogie consente agli operatori delle dipendenze di utilizzare gli strumenti preventivi, terapeutici e riabilitativi anche nel gioco patologico. In Italia, la stima dei giocatori d’azzardo patologici varia dallo 0,5% al 2,2% secondo i dati forniti dal Ministero della Salute. Anche in Sicilia la situazione evidenza un progressivo aumento della prevalenza di patologie inquadrabili nel fenomeno GAP. Non a caso, risulta in crescita il numero di prestazioni ambulatoriali destinate all’assistenza di tali patologie. Secondo i dati di una ricerca condotta dal dipartimento politiche antidroga (DPA) sul consumo di sostanze psicotrope e gioco d’azzardo negli studenti tra i 15 e i 19 anni, per il 2013 è emerso che il 49,4% sarebbe composta da giocatori d’azzardo. Una condizione di gioco problematico è stata rilevata nel 7,2% degli studenti intervistati, mentre il 3,2% dei casi presenta un gioco patologico. La distribuzione geografica mostra una maggior presenza di pratica e condizioni di gioco al centro e al sud. Anche in Sicilia i dati dimostrano come il numero complessivo dei giocatori patologici assistiti dai Sert dal 2012 al 2013 sia quasi raddoppiato, passando dal 2,5% a quasi il 5% del totale degli assistiti nello stesso periodo. L’Assessorato alla Salute della Regione Sicilia non sta rimanendo inerte di fronte a questo fenomeno. All’interno del Piano Regionale della Prevenzione, s’intendono predisporre strategie utili per una pianificazione e programmazione efficace. Così, si cerca l’individuazione di linee d’indirizzo tecnico-scientifiche, all’interno delle quali saranno indicati gli attori e le specifiche funzioni. In questo modo, i servizi pubblici per la prevenzione e l’assistenza sotto il profilo sanitario saranno destinati ai soggetti interessati a questo problema. Il gioco d’azzardo come patologia è un fenomeno prevenibile e riducibile, non inevitabile, seppur perduri per molto tempo. L’efficacia degli interventi è strettamente legata alla tipologia di assistenza cui si assegnano le varie categorie di soggetti esposti. Il dott. Requirez ha dichiarato: “Lo scopo dell’incontro è di presentare le Linee Guida per la definizione di azioni di prevenzione e la riduzione del rischio di dipendenza del gioco patologico, elaborato dai membri del Tavolo Tecnico Regionale. Inoltre, ci si vuole confrontare, attraverso la dinamica della conferenza di consenso, con le associazioni impegnate su questo fronte e con tutti gli altri operatori del settore dai quali possano venire più utili indicazioni. Queste ultime serviranno per la stesura del provvedimento per mettere a fuoco le più rilevanti problematiche inerenti l’assistenza al GAP, tenuto conto delle differenti realtà presenti sul territorio regionale”. Il direttore Generale del Dipartimento per le Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico (DASOE), avv. Ignazio Tozzo, ha aggiunto: “Investire su programmi orientati alla prevenzione del gioco d’azzardo, che spesso sconfina in altri e più gravi bisogni di carattere sociale, significa mettere in atto una concreta politica di prevenzione sanitaria. L’obiettivo è di evitare la frammentazione degli interventi e valutare l’efficacia a medio e lungo periodo degli stessi, riducendo enormemente i costi relativi all’assistenza sanitaria e soprattutto trasmettere messaggi, favorendo comportamenti univoci e condivisi”.
Francesco Sanfilippo
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