Di recente, sono state descritte le indicazioni e le tecniche di applicazione della mesoterapia antalgica per il trattamento del dolore cervicale, lombare, cervicobrachialgia, ecc. Un’alternativa efficace e valida per il controllo del dolore sopradescritto e non solo, è costituita dalla ionoforesi, la quale rappresenta un metodo di applicazione di farmaci attraverso la cute in particolari strutture anatomiche.
I clinici usano diversi metodi per somministrare i farmaci e tra questi, quello che ha guadagnato popolarità è l’utilizzazione della via transdermica con il vantaggio di applicare in piccole dosi e direttamente nell’area interessata, quali farmaci antinfiammatori, analgesici, ormoni ecc.
La ionoforesi utilizza la corrente elettrica per spingere attraverso la cute, farmaci allo stato di ionizzazione negli strati più profondi, sfruttando il principio che “cariche simili si respingono”.
In questi casi, il farmaco ionizzato con una carica positiva o negativa, è attirato verso il segno opposto, attraversando la barriera cutanea. In medicina riabilitativa, la ionoforesi è usata per ridurre l’infiammazione responsabile di alcune patologie muscoloscheletriche come l’epicondilite, la cervicobrachialgia, il dolore lombare ecc.
Il farmaco più popolare ed usato in questo tipo di patologie è il desametasone, un corticosteroide che in soluzione ionica ha una carica negativa, motivo per il quale, una volta applicato sull’elettrodo negativo, migra verso la carica positiva dell’altro elettrodo, espletando la sua azione nella zona interessata.
In commercio sono disponibili apparecchiature con caratteristiche diverse e costi variabili, ma il principio fondamentale è quello sopra descritto. Vi sono farmaci che possono essere veicolati nel tessuto sottocutaneo, includendo i cortisonici ed i farmaci antinfiammatori non steroidei, come gli anestetici locali, i salicilati e alcune sostanze individuali come acido acetico, ossido di zinco, cloruro di calcio, per nominarne alcune.
Il desametasone di cui si è fatto menzione, è stato dimostrato da studi sperimentali, che arriva fino alla profondità di 20 mm con effetto terapeutico nella zona bersaglio.
Ricerche indicano che, incrementando l’intensità della corrente elettrica, si ottiene soltanto un totale assorbimento di una molecola specifica con dispersione del flusso ionico in zone non interessate.
Diversamente più il bersaglio è superficiale, più farmaco sarà utilizzato e disponibile nella zona target.
Da quanto sopra, si deduce che le strutture più profonde interagiscono meno con il farmaco che diventa più diluito dal momento che aumenta la distanza tra l’elettrodo ed il suo bersaglio.
Per questo motivo la ionoforesi è la metodica preferibile per il trattamento antalgico di strutture superficiali o dei tessuti molli.
La ionoforesi è largamente utilizzata dai terapisti della riabilitazione e presso la maggior parte dei centri estetici. Vi sono poche controindicazioni alla sua applicazione, ma è bene sempre di rivolgersi a centri qualificati e con esperienza nel settore, evitando il “fai da te” e soprattutto richiedendo sempre la supervisione di un medico.
Dr Ennio Sacco
Medico-Chirurgo
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