Il colesterolo è vitale per il nostro corpo, ma non tutto e un eccesso di quello cattivo può comportare rischi crescenti per la nostra salute. Una vita sana, conducendo una vita meno sedentaria e mangiando, permette di ritardare l’esordio di complicazioni nel peggiore dei casi e nel migliore si può vivere a lungo tranquilli. Tutrtavia, la nostra vita quotidiana è ampiamente alterata dagli impegni e dalla tipologia, spesso sedentaria, del lavoro, dalla vita frenetica e dai pasti grassi. In questo modo si prepara la strada a malattie quali le patologie cardiologiche, vascolari o diabete adulto. In realtà, il colesterolo cattivo è prodotto naturalmente dal nostro corpo, mentre l’influenza dei cibi grassi è limitata. Perciò, la pubblicità di prodotti per dimagrire sono imprecisi, creando delle attese che non sempre si rivelano efficaci.
Una delle cause principali dell’eccesso di colesterolo nel sangue è provocata da una carenza di recettori proteici per la lipoproteina LDL, ubicati nella membrana cellulare delle cellule del corpo umano. Il recettore proteico per la lipoproteina Ldl-colesterolo è prodotto per diretto intervento del Dna cellulare.
Questi recettori sono le “porte” attraverso le quali il colesterolo entra all’interno delle nostre cellule per essere utilizzato per ottenere ormoni (testosterone, estrogeni, cortisolo) e vitamina D.
Se la “porta “ non c’è, cioè il recettore proteico non è presente sulla membrana cellulare, la lipoproteina Ldl- colesterolo non può essere scaricata. Non entrando nella cellula, il colesterolo-Ldl resta nel sangue, così che si ha un aumento del suo livello nel sangue. I recettori proteici, cioè le porte per la lipoproteina Ldl-colesterolo, sono bloccate perché all’interno delle cellule è contenuta una dose eccessiva di acidi grassi saturi di origine animale. Cioè questi acidi grassi saturi svolgono un’azione genomica sul Dna, bloccando la sintesi dei recettori proteici per Ldl-Colesterolo.
Quindi per ridurre il livello elevato di colesterolo Ldl nel sangue, occorre cominciare con il ridurre il livello dei trigliceridi dopo ogni pasto.
Ma per conoscere il valore dei trigliceridi nel sangue è meglio eseguire le analisi al mattino o dopo ogni pasto per conoscere?
In realtà, è preferibile fare le analisi dopo ogni pasto, esattamente dopo tre ore dall’inizio di ogni vitto.
Eseguire le analisi del sangue per la ricerca dei trigliceridi al mattino dopo ore di digiuno può essere del tutto inutile perché si possono avere il valore dei trigliceridi “normale”, quando, invece, è può essere davvero elevato dopo i pasti, in particolare dopo la cena.
Per conoscere il vero livello dei trigliceridi occorrerebbe eseguire la loro ricerca nel sangue dopo tre ore dall’inizio di un pasto. Con l’attuale modello di alimentazione, il numero delle persone colpite da elevati valori di colesterolo sarà sempre più vasto. Escludere gli alimenti contenenti il colesterolo può portare ad una riduzione solo del 10 % del valore del colesterolo totale.
Occorre intervenire con un’alimentazione basata su scelte di genomica nutrizionale per permettere al nostro Dna di produrre i recettori proteici capaci di far entrare all’interno delle cellule la lipoproteina Ldl- Colesterolo.
Perciò, pensare di risolvere questa epidemia di colesterolo elevato con lo yogurt o con le sole statine è riduttivo, non utile, ritenendo che sul colesterolo ci sia un eccesso di gossip, di marketing commerciale e una scarsa conoscenza scientifica. Ogni notte il fegato produce colesterolo, molecola fondamentale per ottenere ormoni e vitamina D.
Il colesterolo è una molecola vitale, ne abbiamo 150 grammi nel nostro organismo e il cervello è l’organo più ricco in colesterolo. Ogni cellula può sintetizzarlo, ma la sua maggiore produzione avviene nel fegato e nella cute durante la notte.
Esiste il colesterolo esogeno proveniente dagli alimenti e quello endogeno prodotto dalle nostre cellule.
Tuttavia, la peggiore alimentazione può apportare al massimo 300 mg in una giornata, quindi il ruolo diretto d’introduzione del colesterolo alimentare è limitato.
La bile, ogni giorno, immette nell’intestino oltre 700 mg di colesterolo, più del doppio di quello alimentare, mentre, ogni notte, altre cellule ne producono circa 2 grammi.
Il colesterolo è la molecola base per ottenere tutti gli ormoni sessuali femminili e maschili (estrogeni, progesterone, testosterone) e la vitamina D oltre ad altre molecole vitali. Il colesterolo costituisce il 20% della membrana di ogni nostra cellula, perciò, una volta formato, il corpo umano non riesce a distruggere il colesterolo, può solo eliminarlo con la bile. In genere, ciascuno ha la sua dose personale di colesterolo, ma si accetta come valore-guida naturale 200 mg- 100 ml nel sangue. Il colesterolo totale è composto da tre componenti, LDL (colesterolo “ cattivo” per aterosclerosi), HDL (colesterolo “buono” protettivo pareti arteriose) e colesterolo esterificato. Il colesterolo, essendo una molecola lipidica per stare nel sangue, richiede di essere portato all’ interno di contenitori composti da proteine espresse con le sigle Ldl / Hdl.
Il colesterolo esterificato è correlato con la lipoproteina a (Lpa), che può essere ricercata nel sangue.
Un suo valore elevato è un fattore di rischio per trombosi ed infarto.
Il valore del colesterolo totale può aumentare a causa del suo ridotto consumo per la sua trasformazione in ormoni femminili e maschili, o in vitamina D. Chi ha valori elevati di colesterolo può avere un basso contenuto di vitamina D, con le relative patologie ossa e del sistema immunitario. Con il passare degli anni, il numero delle cellule, costituenti il nostro corpo, diminuisce, ma il colesterolo non è utilizzato per produrre le membrane cellulare. Il colesterolo, quindi, aumenta nel sangue per riduzione del suo utilizzo. L’eccesso di Ldl nel sangue è aggredito dalle continue e rapide oscillazioni della glicemia dopo ogni pasto. I valori alti di glicemia dopo i pasti causano l’unione del glucosio con le particelle Ldl.
Oggi si crede di risolvere questo complesso processo del colesterolo, bloccando la sua produzione con le statine.
Tuttavia, è una scelta sulla quale occorre fare una riflessione seria. Una sana alimentazione può incidere solo per il 10% sulla riduzione del colesterolo, perciò
è preferibile limitare gli alimenti di origine animale, ricchi di acidi grassi saturi, così come la dose giornaliera di carboidrati che possono essere trasformati in acidi grassi saturi nel fegato. Inoltre, occorre incrementare alimenti di origine vegetale come verdura, legumi, cereali interi, frutta, centrifugati e pesce.
Prof. Pier Luigi Rossi
Medico Specialista
dell’alimentazione
Università di Bologna
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