Il diabete e le malattie cardio-vascolari costituiscono da sole un’ingente spesa sanitaria per le casse di qualunque Stato e in Italia questa spesa è quantificata in 100 euro l’anno. Le persone con diabete corrono un rischio doppio, in media, rispetto ai soggetti non con diabete, di doversi ricoverare almeno una volta l’anno per le complicanze legate a questa malattia, con degenze protratte per almeno il 20% dei casi. Perciò, il diabete determina, ogni anno, 12 mila ricoveri su 100 mila persone e in media una persona con diabete su 4 deve ricorrere al ricovero ogni anno. Questo genera una spesa di 6 miliardi di euro, pari a 100 euro pro capite. Questi dati provengono da un rapporto, “Facts and figures about diabetes in Italy 2014”, che in questi mesi è stato presentato nel corso della settima edizione dell’Italian Barometer Diabetes Forum. Non è finita, poiché i costi di questa malattia gravano per il 10% sulla spesa sanitaria nazionale, per cui, ogni anno, si spendono oltre 11,2 miliardi. Le ospedalizzazioni rappresentano oltre il 58% (circa 6 miliardi di euro) delle spese su quella totale per il diabete. Inoltre, oltre 50 milioni di euro l’anno sono spesi solo per i ricoveri dovuti a ipoglicemia grave, mentre risulta minimo l’impatto del costo dei trattamenti per appena il 7% del totale. Come si può fare per diminuire queste spese? Uno strumento molto propagandato, ma poco utilizzato è la prevenzione, che da sola ridurrebbe le spese complessive di parecchi miliardi. Tuttavia, esiste un’altra strada che è quella delle potenzialità di cura offerte dalle cellule staminali. A questo proposito, secondo il giornale britannico New Scientist, starebbero per partire in Francia e negli Usa due sperimentazioni cliniche, dirette una all’insufficienza cardiaca e l’altra al diabete, con l’uso di cellule staminali di tipo embrionale. Finora, le sperimentazioni cliniche con queste particolari cellule staminali sono state concentrate per malattie più rare come alcuni casi di cecità e la paralisi spinale, perciò si tratterebbe di una novità recente. Tuttavia, questi test clinici non sarebbero privi di dubbi etici legati all’uso di embrioni e non mancherebbero perplessità di natura più esclusivamente medica, poiché esisterebbe un rischio tumori associato al loro utilizzo. L’esperimento francese sarà condotto dal dott. Philippe Menasché dell’ospedale Georges Pompidou di Parigi e interesserà inizialmente sei pazienti con lo scopo di ricercare la possibilità di poter riparare il cuore danneggiato da infarto con le cellule embrionali. Ai pazienti sarà applicato un ”cerotto” di cellule cardiache immature ottenute dalle staminali embrionali, che dovrebbe riparare la parte di cuore lesa dall’infarto. L’esperimento sul diabete sarà invece realizzato da un’azienda di San Diego e coinvolgerà 40 persone con diabete di tipo 1, una malattia autoimmune che distrugge una parte di pancreas e quindi crea l’’incapacità del paziente di produrre insulina. Le staminali da embrioni saranno usate, in questo caso, per generare cellule pancreatiche in grado di ripristinare la produzione insulinica nei pazienti. Il risultato atteso da queste cure è di dimostrare la sicurezza della cura, ma si cercheranno anche delle prove per misurare efficacia delle cure stesse e ciò può avvenire solo se i pazienti miglioreranno le loro condizioni.
Francesco Sanfilippo
Infarto e diabete, le cellule embrionali potrebbero diventare una nuova cura
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