Celiachia

La Celiachia, patologia sempre meno sconosciuta

La celiachia è un’intolleranza alimentare permanente su base autoimmune che colpisce l’intestino ed è scatenata dall’ingestione di alimenti contenenti glutine. Il glutine è necessario, ma non è sufficiente da solo per lo sviluppo del danno intestinale che è il risultato di fattori genetici e ambientali che lavorano sinergicamente. I fattori genetici comprendono proteine che regolano la risposta infiammatoria del nostro organismo nei confronti delle molecole estranee e, dunque, anche del glutine degli alimenti.

Nonostante siano stati identificati quasi 40 geni e, quindi, proteine coinvolte nello sviluppo della malattia, le uniche molecole che abbiano un ruolo certo sono alcune proteine  sintetizzate dai geni Hla-Dq, coinvolti storicamente nella risposta immunologica verso i trapianti. Questi geni regolano la risposta immunologica nei confronti di qualunque sostanza potenzialmente dannosa. Solo i soggetti con Hla-Dq2 e/o Dq8 possono sviluppare la celiachia. L’assenza di tali proteine la rendono praticamente impossibile.

Un corredo genetico Hla-Dq2 e/o Dq8 è presente in circa il 40% della popolazione generale, ma solo l’1% sviluppa la celiachia. Questo perché altri geni non ancora identificati, o dal ruolo ancora non definito, partecipano insieme ai fattori ambientali nello sviluppo della malattia. Tra i fattori ambientali, le infezioni gastro-intestinali possono giocare un ruolo determinante, aiutando il sistema immunitario a sviluppare una risposta infiammatoria contro il glutine e, quindi, contro l’intestino.

Studi recenti indicano che anche la qualità della flora batterica intestinale (microbioma), che normalmente colonizza il nostro apparato gastroenterico, può contribuire allo sviluppo di questa intolleranza alimentare.

Attualmente, non esiste alcuna pillola in commercio alternativa alla dieta senza glutine che rappresenta l’unica terapia disponibile ed efficace. La dieta dev’essere praticata per tutta la vita giacché la celiachia è un’intolleranza permanente, nel senso che la dieta aglutinata è in grado di normalizzare in tempi variabili l’intestino. Tuttavia, la ripresa di una dieta libera determina una nuova attivazione del sistema immunitario a livello intestinale con rischio di complicanze intestinali ed extraintestinali anche dopo molti anni.

Con il miglioramento delle conoscenze scientifiche, un sempre crescente numero di molecole e, quindi, di potenziali farmaci è stato proposto come alternativo o complementare alla dieta senza glutine. Tali potenziali trattamenti vanno dalla produzione di grani non tossici a farmaci che digeriscono e rendono il glutine non tossico, a molecole che bloccano l’assorbimento intestinale del glutine, fino a farmaci che bloccano a vari livelli la risposta intestinale del sistema immunitario contro il glutine, compresa la creazione di un vaccino.

di Redazione

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