Le infezioni ossee sono eventi molto severi che possono durare anche anni, se cronicizzate; hanno un comune denominatore: la presenza di batteri, generalmente uno stafilococco, provenienti da altri siti dell’organismo o primariamente indovati nell’osso malato. Chiaramente, un osso non ammala se l’organismo è in salute.
Dunque, il primo consiglio è cercare di condurre una vita sana. In questo concetto, apparentemente banale, sono contenute tante avvertenze che sono frutto di saggezza, e non d’improvvisazione o moda. Occorre mantenere un buon tenore alcalino della dieta, perché l’acidosi – ormai è noto – è l’ambiente malsano su cui prendono campo tutte le malattie. Per far questo è indispensabile avvicinarsi alla frutta con abbondanza, alle verdure crude e al mondo vegetale in generale. Adoperare un’acqua alcalina (il pH dev’essere superiore a 7,1) e bere una spremuta di limoni in acqua tiepida a digiuno ogni giorno della propria vita. Ma le altre avvertenze sono ugualmente importanti. Prima fra tutte l’igiene, personale e ambientale. Non c’è batterio che resista ai detergenti e ai disinfettanti che proteggono pelle, ambiente e aria. Poi, si consiglia un’attività fisica costante per mantenere in esercizio non solo muscoli, cuore e polmoni, ma anche ossa e articolazioni.
Tutto stando attenti ai traumi. Infatti, una buona fetta delle osteomieliti sono post-traumatiche e anche per questo occorre un’igiene massima a scopo preventivo. In linea generale, la natura aiuta il nostro organismo potenziandone le difese. A questo scopo ricordiamo che il primo organo immunitario è l’intestino che dev’essere mantenuto deterso attraverso uno svuotamento giornaliero e ottimale.
Se dovesse manifestarsi il caso, si potrebbe ricorrere a metodi tradizionali e ingiustamente desueti: esistono ottimi purganti che, di tanto in tanto, possono svolgere una vera e propria pulizia intestinale. Assumere giornalmente fonti di bifidobatteri utili per la salute intestinale e immunitaria, sotto forma di capsule o di yogurt, è un’abitudine saggia. Inoltre, le vitamine E, A e C – anche queste in compresse o da fonti alimentari – svolgono un’importante azione proimmunitaria. In questo campo, lo Zinco e il Selenio sono potenti attivatori, come anche l’Echinacea, il Goldenseal (Hydrastis Canadensis), il Ginseng siberiano e l’Astragalo. Ma di questo parleremo in dettaglio successivamente.