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Il Laser, uno strumento cardine nelle terapie mininvasive

I Laser sono dispositivi in grado di trasformare la luce in una potente radiazione monocromatica. Essi sono dotati di una sostanza attiva che determina la specifica emissione di onde elettromagnetiche monofasiche appartenenti all’ultravioletto, allo spettro visibile o all’infrarosso (vicino e lontano). Il primo Laser (a rubino) fu sviluppato da Maiman nel 1960. Già quattro anni più tardi iniziarono le sperimentazioni per verificare l’efficacia di questo dispositivo in ambito odontoiatrico. I primi dati rivelarono che lo smalto dentale irradiato con il Laser presentava una maggiore resistenza alla demineralizzazione per opera degli acidi e una minore permeabilità. Lo smalto, in seguito all’irradiazione subiva, dunque, una variazione strutturale. In seguito, il Laser a rubino fu soppiantato da altri macchinari, quali i Laser ad Argon (Ar), al biossido di carbonio (Co2), al neodimio (NdYAG), all’Erbio (ErYAG), e al Diodo. In quest’ultimo mezzo secolo, sono stati fatti numerosi studi e applicazioni cliniche che hanno offerto evidenze scientifiche in varie specialità mediche (in oculistica, in chirurgia, in otorinolaringoiatria, in ginecologia, in medicina estetica). Oggi, si può affermare che i Laser sono dispositivi di alta tecnologia che perfezionano le prestazioni mediche o chirurgiche, riducono l’invasività degli interventi, migliorano la prognosi, e che si sono rivelati ottimi presidi terapeutici e di prevenzione. La luce è un elemento essenziale per gli esseri viventi ed è importante per il metabolismo cellulare. Bio-stimolare i tessuti con opportune lunghezze d’onda e adeguate potenze procura benefici metabolici cellulari che, secondo i casi, possono determinare una rapida guarigione di un tessuto e un ringiovanimento tissutale. Utilizzando onde e parametri specifici, è possibile esercitare una fotoablazione dei tessuti che ci consente di modellarli, ridurre o eliminare piccole o grandi neoformazioni piane (le verruche, le cheratosi, le leucoplachie ecc.) e agire sul palato molle nel trattamento delle roncopatie. Si effettua, così, una chirurgia resettiva mirata e mininvasiva rispettando i tessuti sottostanti e limitrofi. Alcuni Laser con potenze adeguate possono trattare le lesioni vascolari, couperose, telangectasie, angiomi ecc. Tali trattamenti sono effettuati per via trans-cutanea, sfruttando l’assorbimento della radiazione Laser specifica da parte dell’emoglobina contenuta all’interno dei vasi, che produce un surriscaldamento del tessuto vascolare e il collasso delle sue pareti con conseguente chiusura del vaso. Con potenze e onde specifiche è possibile utilizzare i Laser quali strumenti di taglio chirurgico. Questi ultimi, rispetto al bisturi, hanno delle sostanziali differenze, poiché, mentre tagliano, producono un effetto termico che è antisettico emostatico e biostimolante. Con tali caratteristiche di taglio è possibile eseguire una chirurgia mininvasiva limitata alla lesione da asportare. La ferita guarirà per seconda intenzione, ovvero, senza sutura. E’ possibile trattare frenuli linguali o labiali, piccoli fibromi, papillomi ecc. Le ferite difficilmente s’infettano, e inoltre, i processi rigenerativi prevalgono su quelli riparativi cicatriziali, rendendo i risultati estetici eccellenti. Con questa tecnica è possibile eliminare gli inestetici cheloidi procurati da precedenti ferite o interventi. Inoltre, sfruttando il potenziale coagulativo, è possibile con opportune accortezze trattare chirurgicamente pazienti con discrasie emorragiche o in terapia anticoagulante. In oncologia trovano applicazione: nel controllo del dolore; nella riduzione di alcune neoplasie mediante la terapia fotodinamica Pdt. Così, si innesca un processo di distruzione delle cellule neoplastiche, mediante foto-attivazione di un marcatore specifico che si fissa selettivamente su tali cellule, in associazione alle tecniche chirurgiche classiche. I Laser sono utilizzati anche nella chirurgia dei tessuti duri, in altre parole, negli interventi sul tessuto osseo e nel trattamento dei denti cariati. Il trattamento con Laser opportuno sull’osso produce degli effetti di decontaminazione, di bio-stimolazione e di rivascolarizzazione. In particolare, l’ErYAG è indicato per il trattamento di asportazione dei sequestri ossei nell’osteonecrosi da bifosfonati. Infatti, tali pazienti hanno bisogno di un delicato, decontaminante e biostimolante trattamento. L’osso rimanente anche se apparentemente sano, a seguito di minimo trauma chirurgico, può produrre una recidiva.Nel trattamento della carie dentale, l’ErYAG svolge un ruolo importante, poiché elimina selettivamente tutto il tessuto demineralizzato. Quest’ultimo, infatti, poiché è ricco d’acqua, diviene l’elemento bersaglio di questo Laser e il tessuto sano non ne risulta minimamente intaccato. In sintesi possiamo affermare che i Laser associati a un’alta formazione medica specialistica costituiscono “il gold standard delle terapie mini-invasive”. Nei prossimi anni assisteremo a un’evoluzione tecnologica, a un ampliamento del campo di applicazione, allo sviluppo di nuovi protocolli e a una maggiore diffusione tra i professionisti. Il tutto a vantaggio dei pazienti che potranno avere terapie più efficaci e sempre meno invasive.
Dott. Andrea Mortillaro
Odontoiatra

di Dott. Andrea Mortillaro

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