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La depressione può essere causata dal diabete?

Si parla molto di diabete, ma non si parla dei danni psicologici che questa patologia, gravemente invalidate, arreca al malato. A parlarne sono i massimi esperti in materia al 50° Congresso European Association for the Study of Diabetes in corso a Vienna, dove sono stati presentati i dati raccolti da studi approfonditi e confrontati nella numerosa casistica europea e non solo. Il diabete incide negativamente sulle salute fisica delle persone colpite, con gravi ripercussioni negative sul proprio benessere emotivo. Il termine coniato dagli specialisti che si annovera nella letteratura clinica è “Distress”, cioè scompenso psicotico, diretta conseguenza della patologia del diabete. In Italia, dai dati registrati, un paziente su 2 ha anche questa complicanza, registrando una casistica preoccupante, 40% in più della media in Europa. L’Easd (European Association for the Study of Diabetes) conferma gli scenari presentati all’Idf World diabetes congress di Melbourne. Uno studio internazionale – frutto della collaborazione tra la Federazione Internazionale del Diabete, le organizzazioni internazionali dei pazienti, altri partner nazionali, regionali e globali con il supporto di alcune aziende farmaceutiche – ha coinvolto in totale 15.438 persone in 17 paesi dei 4 continenti. In questo studio, sono state valutate per la prima volta non solo le persone con diabete ma anche il punto di vita dei familiari e degli operatori sanitari. Sono stati, infatti, coinvolti circa 8.600 malati di diabete, 2 mila familiari e circa 4.800 operatori sanitari. Secondo gli autori dello studio, “Emerge un chiaro quadro di disagio dei pazienti, soprattutto per la terapia farmacologica quotidiana che impedisce di vivere una vita normale. In alcuni paesi come Olanda e Germania il problema è avvertito solo da un paziente su 5, il 18% presenta segni di lieve depressione, a causa del sentirsi discriminato dalla sua condizione. 
Ma il distress colpisce il malato e stretti familiari”. “Il 60% delle persone con diabete – al dire degli esperti – teme il rischio di ipoglicemia, in particolare durante la notte con tutto il corredo di problematiche connesse, dall’impatto negativo sull’attività lavorativa, sulla vita sociale, sulla guida, sulla pratica sportiva e sul tempo libero”. Chi può essere d’aiuto? L’esperienza sociale mi lascia dire con convinzione che medico, associazioni familiari devono collaborare in azioni concrete che supportino il malato, affrontando la patologia per non sentire il problema come un handicap sociale.
Dott. Girolamo Calsabianca

di Dott. Girolamo Calsabianca

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