SIGARETTA ELETTRONIC

La sigaretta elettronica, un aiuto nella lotta al fumo o un suo alleato

La sigaretta elettronica (anche detta e-cigarette o e-cig) è un dispositivo elettronico nato con l’obiettivo di fornire un’alternativa al consumo di tabacchi lavorati quali sigarette, sigari e pipe che ricalchi le mimiche e le percezioni sensoriali prodotte da questi materiali. Chi fa uso della sigaretta elettronica è chiamato svapatore o vaper. Il funzionamento prevede l’inalazione di una soluzione a base di acqua, glicole propilenico, glicerolo, nicotina, in quantità variabile o assente. Questo composto è, così, vaporizzato da un atomizzatore che è un dispositivo alimentato da una batteria ricaricabile. Quest’alternativa va, oggi, molto di moda, poiché è stato ritenuto un valido sostituto della sigaretta e affini, il cui fumo è la prima causa conosciuta di cancro nel mondo. Il solo tumore del polmone provocato dal tabacco uccide due milioni di persone all’anno nel mondo, di cui 40.000 in Italia, senza contare le morti per altri tumori legati al fumo, o per danni cardiocerebrovascolari. Tuttavia, un recente documento dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) ha messo in dubbio tale validità. Secondo la pubblicazione, “La sigaretta elettronica è un grave pericolo per l’adolescente ed il feto. L’esposizione alla nicotina ha conseguenze a lungo termine sullo sviluppo del cervello”. L’Oms ha raccomandato, di conseguenza, di vietare la vendita di sigarette elettroniche ai minorenni e di vietare il fumo prodotto dalle medesime negli spazi pubblici chiusi. Secondo quanto si legge nel documento ci sono “elementi di prova sufficienti per mettere in guardia bambini e adolescenti, donne in gravidanza e in età fertile contro l’uso di inalatori di nicotina elettronici (sigarette elettroniche in primo luogo)”. Il documento continua, sostenendo che “I dati disponibili mostrano che l’aerosol prodotto da questi inalatori non è semplice “vapore acqueo”, come spesso sostengono le strategie di marketing di questi prodotti. L’uso di questi dispositivi presenta “un grave pericolo per l’adolescente ed il nascituro. Inoltre, aumenta l’esposizione dei non fumatori e altri alla nicotina e a un certo numero di sostanze tossiche”. Tuttavia, lo stesso documento aggiunge che “la ridotta esposizione a sostanze tossiche consentita dall’uso d’inalatori di nicotina elettronici “adeguatamente regolamentata e da adulti fumatori regolari in completa sostituzione di esposizione sigaretta” è probabilmente meno tossica per il fumatore rispetto alle sigarette convenzionali o altri prodotti simili”. Questa posizione non è rimasta priva di conseguenze, poiché ha diviso l’ambiente medico-scientifico. Il noto oncologo Umberto Veronesi è favorevole all’uso della sigaretta elettronica, ritenendola sempre migliore delle sigarette. Secondo l’oncologo, “Per quarant’anni la comunità medica e oncologica in particolare, si è impegnata per far smettere di fumare, ma ha fallito sostanzialmente perché è rimasta isolata e i governi non hanno mai considerato la lotta al tabagismo una priorità assoluta delle politiche sanitarie e sociali. Recentemente si è tentata allora un’altra via per salvare delle vite che possono facilmente essere salvate: rendere la sigaretta meno pericolosa. Si è arrivati così alla sigaretta senza tabacco. Il tabacco, quando raggiunge la temperatura di combustione, libera ben 13 idrocarburi policiclici cancerogeni, che il fumatore assorbe attraverso i polmoni, insieme ad altre decine di sostanze cancerogene che derivano anche dalla combustione della cara”. Il professore aggiunge anche che “Nella sigaretta elettronica il tabacco è sostituito da una soluzione acquosa che contiene glicole o glicerina vegetale, entrambe innocue, integrata da aromi vari. Per facilitare la disassuefazione si può aggiungere una bassa dose di nicotina, anziché assumerla per via orale o transdermica. La sigaretta elettronica è uno strumento efficace per contrastare la gravissima tragedia del cancro del polmone. Se per ipotesi tutti i fumatori di sigarette tradizionali passassero alla sigaretta senza tabacco si otterrebbe a breve una riduzione drastica del cancro polmonare, che nel tempo diventerebbe una malattia rara. Il legame causa-effetto fra sigaretta tradizionale e cancro (oltre che malattie cardiovascolari) è infatti una certezza solida dell’oncologia”. Di parere opposto, è l’opinione del Presidente della Società italiana di cardiologia (Sic), Matteo Di Biase. Secondo il presidente “le sigarette elettroniche che contengono nicotina fanno male come quelle tradizionali, se non dal punto di vista oncologico almeno sotto l’aspetto cardiovascolare. In attesa di dati scientifici certi, basati sull’evidenza, è quindi opportuno prevedere dei divieti. I dati dell’Iss mostrano come, tra gli utilizzatori di e-cig, il 25% non ha modificato le sue abitudini, quindi ha incrementato il consumo di nicotina, e il 12% ha iniziato a fumare mentre, prima non era fumatore. Con la sigaretta elettronica, gli ‘svapatori’ possono aspirare nicotina o aromi diversi. Ma se inalano nicotina la loro dipendenza rimane, con l’aggravante che non possono misurare quanta sostanza assumono. Pertanto, «anche se il rischio di cancro polmonare si riduce perché con l’e-cig non si aspirano tutti i prodotti della combustione inalati fumando sigarette tradizionali, i pericoli per il cuore e i vasi, così come la dipendenza, rimangono invariati”.
Francesco Sanfilippo

di Francesco Sanfilippo

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