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La cura della pelle dopo le vacanze estive, un aspetto da non trascurare

Com’è noto, la pelle, organo che ricopre superficialmente il nostro corpo, è maggiormente soggetta ed esposta agli influssi ambientali, particolarmente a quelli causati da un’eccessiva esposizione al sole, cosi come avviene durante la stagione estiva. Tutto questo comporta un’accentuazione del processo d’invecchiamento cutaneo che si evidenzia dopo l’estate (mare, montagna ecc) con maggiore rilievo nelle rughe del viso, nella pigmentazione giallastra dopo che è scomparsa l’abbronzatura, nella cute secca e disidratata. Quali sono i rimedi da adottare? Rivolgersi sempre ad un medico qualificato è il consiglio migliore, evitando il “fai da te” che a volte può essere più nocivo, e diffidando dei prodotti miracolistici della pubblicità ingannevole. Per quel che riguarda il trattamento del viso, è molto usato il peeling con acido mandelico. È questo un acido estratto dalla frutta (mandorle amare), la cui azione è di attenuare le rughe del viso e le discromie cutanee, donando alla pelle un aspetto giovanile. Quest’acido svolge anche un’azione batteriostatica, motivo per il quale risulta più efficace nell’acne rispetto all’acido glicolico. La concentrazione del 50% è adoperata dal medico, mentre concentrazioni inferiori possono essere adoperate da estetisti o fare parte di prodotti cosmetici in vendita presso profumerie. Rispetto agli altri acidi, il mandelico ha il vantaggio di compiere un’azione più superficiale sugli strati della cute con un’esfoliazione quasi inesistente. Un altro importante beneficio di quest’acido è che non causa eritema (rossore) o irritazione massiccia, anche se dopo la sua applicazione è sempre necessario usare uno schermo solare (SPF da 30 in su). Inoltre, in accordo con quanto riportato da diversi, esso può essere adoperato in tutti i tipi etnici senza pericolo d’iperpigmentazione. Inoltre, detergere la cute con alcool è un ottimo mezzo per rendere la penetrazione dell’acido più facile ma occorre prestare attenzione alla cute particolarmente sensibile o irritata. In conclusione, il vantaggio legato all’acido mandelico è il veloce ritorno ad un aspetto estetico normale della pelle, per cui non ci sono limitazioni alle normali attività. I tempi di guarigione dopo le sedute variano, in genere, da una a due settimane in funzione della intensità del trattamento. L’acido glicolico, invece, estratto dalla canna da zucchero, dalla barbabietola o dall’uva non ancora matura, grazie alle sue proprietà esfolianti e corrosive sulla pelle, come già detto, ha un’azione più profonda rispetto al mandelico. Tuttavia, per le sue caratteristiche, si adopera durante la stagione invernale, visti i problemi che possono verificarsi con l’esposizione al sole. L’acido mandelico, a causa della propria struttura molecolare (macromolecole), è un’alternativa più costosa, ma utilizzabile tutto l’anno. È meno aggressivo rispetto al primo e quindi meno performante per problemi estetici molto forti, con il vantaggio che può essere applicato su tutti i tipi di pelle ed il bruciore derivante dal suo utilizzo è sensibilmente inferiore rispetto al glicolico. Infine, per ripristinare l’idratazione delle pelle “seccata dal sole e dal mare” e prevenire i danni da foto invecchiamento, si usano cicli di sedute ( da 3 a 10) di biostimolazione o biorivitalizzazione con microinfiltrazioni di sostanze aminoacidiche, vitamine, acido ialuronico libero. Queste sedute possono essere ripetute durante l’anno in relazione al grado di fotoaging e dell’età del paziente.
Dr Ennio Sacco
Medico-Chirurgo

di Dott. Ennio Sacco - Medico-Chirurgo

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