pagina 3 - dialisi
Estate: è arrivato il tempo delle vacanze… 
anche per chi è in dialisi: si può andare persino 
in crociera!
di Giusy Egiziana Munda -

E’ arrivata la bella stagione e, finanze personali permettendo, impazza la voglia di andare in vacanza. Ma come vive le vacanze un paziente affetto da patologia nefrologica che, a giorni alterni, ha un appuntamento fisso con la propria terapia dialitica che ne assicura la sopravvivenza? Abbiamo rivolto queste domande a Grazia Lo Cascio, nefrologo e direttore sanitario del Centro Emodialitico Meridionale. “Essere un paziente dializzato, oggi, vuol dire affrontare la propria malattia senza doversi sentire necessariamente un malato – spiega - . In passato la dialisi significava incapacità di spostamento, quindi niente vacanze o viaggi. Ma oggi le cose non stanno più così. Lo scopo della dialisi non è solo quello di allungare la vita, ma anche di migliorarne la qualità: questo significa che l’efficacia della terapia si misura anche con la possibilità di svolgere una vita pressoché normale, quindi anche potere viaggiare e fare vacanze, purché ci sia un centro per la dialisi nelle vicinanze”. 
Ricordiamo che l’emodialisi è quel trattamento che svolge, attraverso un macchinario costituito da un sistema di filtri, il ruolo dei reni: depura il sangue dalle scorie e lo rimette in circolazione. “Guarire dalla patologia renale, com’è noto, non è possibile – precisa la specialista –, ma, grazie ai progressi della tecnica e della medicina, alla migliore organizzazione e alla maggiore presenza dei centri di terapia sul territorio, un paziente emodializzato può vivere ogni aspetto della propria vita nel modo più normale e naturale possibile. E se riesce ad accettare la propria condizione, riesce ad organizzarsi quasi come un soggetto normale”. 
La scoperta di essere affetti da insufficienza renale (cioè da una riduzione della funzione di filtro del sangue da parte dei reni), con conseguente necessità di effettuare la dialisi per rimanere in vita, rappresenta un momento veramente difficile nella vita di qualsiasi persona. Ogni sfera della vita (familiare, sessuale, lavorativa, ecc…) dei pazienti dializzati viene scandita dal ritmo del trattamento emodialitico. Il che comporta un notevole sforzo di adattamento e di ridefinizione di sé. 
Per questo presso il centro della Dott.ssa Lo Cascio è particolarmente curato il supporto psicologico del paziente in dialisi. Lo conferma Rosalia Arsena, anch’essa nefrologo della struttura, che spiega: “L’accettazione della terapia sostitutiva e quindi della dialisi, unita alla compliance del paziente dializzato, è fondamentale per il raggiungimento di un equilibrio che lo aiuti ad avere un tenore di vita ottimale”. E per contribuire a rendere migliore la qualità di vita di queste persone è fondamentale anche l’organizzazione dei turni presso i centri dialisi che devono essere flessibili, adattandoli alle esigenze del paziente. 
Lo conferma la Dott.ssa Lo Cascio, che aggiunge: “Si tenga presente che un paziente dializzato trascorre presso il centro dialisi tre sedute settimanali a giorni alterni di almeno quattro ore consecutive e che molti di loro appartengono ad una fascia d’età ancora molto attiva, con un lavoro, affetti, hobby, interessi culturali. E’ per questo che la nostra struttura offre un servizio “open” grazie ad una flessibile organizzazione dei turni (tre nei giorni dispari, due in quelli pari) e alla presenza constante del medico e dell’infermiere”. Per agevolare il paziente che lavora, inoltre, il centro è aperto alle 6,30 del mattino e, sebbene il turno pomeridiano inizi alle 16,30, se un paziente ha particolari esigenze, può iniziare la terapia anche un’ora dopo. 
Ma passiamo al periodo di vacanze. Quali sono i disagi e le difficoltà di spostamento per un paziente dializzato e come si possono risolvere per permettere a queste persone di andare in vacanza? “Grazie ad una maggiore presenza di centri specializzati (per lo più privati, ma convenzionati con il SSN) distribuiti in tutta la penisola, per i pazienti dializzati oggi esistono possibilità impensabili fino a 30 anni fa - dichiara la Dott.ssa Lo Cascio -. Pensi che si può persino eseguire la dialisi in crociera. L’unico limite è il costo che è in gran parte a carico del paziente. E’ fondamentale prenotare tempestivamente (almeno due mesi prima) la propria dialisi in uno dei tanti centri italiani o esteri vicino al luogo scelto per la propria vacanza”. Un servizio, questo, che il centro della Dott.ssa Lo Cascio offre ai pazienti. 
Nonostante tutto però pare che la tendenza dei pazienti dialitici italiani, rispetto a quelli del resto d’Europa, sia quella di muoversi solo entro i confini nazionali. Probabilmente perché, come spiega la specialista, “è tutto più semplice e perché il costo del servizio è immediatamente affrontato dal SSN. Spostandosi all’estero, invece, il paziente affronta personalmente la spesa e, successivamente, presentando la fattura ne riceve il rimborso”. 
Sono diversi i pazienti stranieri (tedeschi , francesi ed arabi) che ogni anno prenotano la propria dialisi presso il centro della Dott.ssa Lo Cascio che, grazie ad un’opportuna organizzazione dei turni anche serali, consente al turista di godersi la vacanza di giorno e di sottoporsi alla terapia nelle ore di riposo. “La fiducia che ogni anno questi pazienti ci rinnovano, considerando la nostra struttura un punto di riferimento – dichiara la Dott.ssa Lo Cascio – è la dimostrazione che il nostro impegno è stato apprezzato”. “E per il prossimo agosto – incalza la Dott.ssa Arsena - abbiamo già pianificato le vacanze di molti turisti che trascorreranno le loro vacanze a Palermo”.

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