pagina 3 - l'angolo del volontariato
Mangiare bene e smettere di fumare aiuta 
a vivere più a lungo e meglio
di Giusy Egiziana Munda -

“Se eliminiamo il fumo e lottiamo contro le malattie metaboliche legate all’obesità possiamo contare su una riduzione del 60 -70% del rischio di ammalarsi di tumore. Il fumo causa in Italia 90 mila morti l’anno ed è responsabile di oltre 30 mila diagnosi di tumore al polmone, con severe conseguenze sul piano sanitario, sociale ed economico. Prevenire la diffusione e il consumo di tabacco si può attraverso una presa di coscienza del problema e l’adozione di strategie che chiamano in causa le Istituzioni e il singolo individuo”. Lo afferma Giuseppe Palazzotto, presidente della sezione provinciale LILT di Palermo, evidenziando la mission che contraddistingue l’azione della Lega Italiana contro i Tumori: la prevenzione. Due i fronti su cui la LILT è da sempre stata protagonista: la lotta al tabagismo e l’educazione alla corretta alimentazione, che persegue attraverso i suoi ambulatori presenti su tutto il territorio nazionale. Sono stati promossi gruppi per la disassuefazione dal fumo e il servizio nazionale SOS LITL 800998877, attraverso il quale un’equipe di medici, biologi e psicologi fornisce sostegno altamente qualificato ai fumatori che desiderino smettere. 
“Non possiamo pretendere che si smetta immediatamente di fumare, ma si arriva all’obiettivo gradualmente – spiega Davide Girelli, psicologo, responsabile del servizio di psicoterapia della LILT sezione di Palermo -. I nostri interventi consistono in un percorso terapeutico di nove incontri (di gruppo ed individuali), all’interno del quale vengono fornite le modalità per smettere di fumare”. Il gruppo (che può essere composto da un numero massimo di 10-12 fumatori) viene costituito previo colloquio iniziale a scopo conoscitivo delle motivazioni che spingono il fumatore a parteciparvi. “All’interno del gruppo ogni membro condivide con gli altri la propria esperienza e i progressi che nota nella riduzione del numero di sigarette fumate al giorno”, spiega Girelli”. Terminata la terapia i partecipanti non vengono abbandonati dalla LILT – prosegue lo psicologo – perché bimestralmente organizziamo degli incontri di follow–up per capire come procede la terapia o se occorre intervenire con ulteriori incontri individuali. Il servizio SOS LILT, inoltre, può essere contattato da chiunque abbia bisogno di un supporto psicologico d’emergenza”. 
Ma quali sono le motivazioni che maggiormente spingono un fumatore a voler smettere di fumare? “La sempre maggiore consapevolezza che il fumo è una delle maggiori cause di morte per tumore; il fatto che la vita nei luoghi pubblici per i fumatori non è più molto facile o perché spesso si viene cacciati via dal letto dalle mogli perché si ha l’alito mal odorante e per la stessa ragione si vede rifiutata la possibilità di baciare il proprio nipotino”, spiega Girelli. Considerata l’importanza della prevenzione a tutti i livelli sono state stipulate delle convenzioni tra la Lilt e varie associazioni di volontariato nell’ambito delle quali gli iscritti possono avvalersi, a condizioni agevolate, dei servizi ambulatoriali della Lilt. Recenti sono in tal senso il protocollo d’intesa con l’Associazione Diabetici “Vincenzo Bellini” e con l’ADA (l’Associazione per i Diritti degli Anziani). Oltre che nell’ambito della prevenzione primaria e secondaria (fondamentale, attraverso l’anticipazione diagnostica, per individuare neoplasie allo stadio iniziale e favorirne così la completa guarigione), la LILT esercita un ruolo rilevante nel campo della riabilitazione, colmando quel vuoto lasciato dalle strutture sanitarie pubbliche e private, che consiste nella presa in carico del paziente oncologico dopo l’intervento chirurgico, aiutandolo a ritrovare una buona qualità della vita. “Presso i nostri ambulatori - conclude Palazzotto - ci occupiamo, infatti, della riabilitazione psicofunzionale delle donne operate al seno (Fisiokinesiterapia, Pressoterapia, sostegno psicologico e nutrizionista) e della riabilitazione fonetica per i laringectomizzati”.

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