pagina 8 - chirurgia estetica
Protesi Pip: “Al momento nessuna prova 
che causino il cancro”, assicurano gli esperti
di Giusy Egiziana Munda -

In molti ricorderanno l’allarme lanciato a di- cembre da tutti gli organi d’informazione europei circa la natura delle protesi al seno PIP, gli impianti mammari prodotti dall’azienda francese Poly Implant Prothese con silicone scadente, quindi fragili, a rischio di rottura e sospettati d’essere cancerogeni, che ha chiuso i battenti dopo l’esplosione del caso. Oggi torniamo sull’argomento per cercare di tranquillizzare le migliaia di donne disorientate e preoccupate per la propria salute dopo essersi sottoposte ad intervento di mastoplastica additiva. “La risposta alle loro preoccupazioni è arrivata innanzitutto dal Ministero della Salute che con un’ordinanza ha disposto il recupero e il ritiro dal mercato delle protesi incriminate e l’obbligo per le strutture ospedaliere e ambulatoriali (pubbliche e private) di rintracciare le pazienti che erano state impiantate con protesi PIP, sottoponendole ad intervento di sostituzione”. Così il Dott. Roberto La Monaca, chirurgo estetico, che prosegue: “Dato lo scarso materiale con cui sono state realizzate le protesi incriminate, è naturale temere che la loro facilità di rottura possa causare infiammazioni e in alcuni casi forme tumorali nell’organismo, ma al momento - come ha dichiarato il Consiglio Superiore di Sanità - non esistono studi scientifici e dati epidemiologici accertati che dimostrino l’esistenza di una relazione tra protesi al seno e tumore”. 
Invitando a non alimentare falsi allarmi, il chirurgo tiene a sottolineare di non aver mai utilizzato nei suoi interventi protesi mammarie PIP. 
Una rassicurante informazione che, dopo l’esplosione del caso, il Dott. La Monaca ha tenuto a diffondere immediatamente tra le proprie pazienti attraverso i social network e il proprio sito Internet. Un uso intelligente dei nuovi mezzi di comunicazione che è stato condiviso da molti altri colleghi, subissati da migliaia di telefonate di pazienti - alcune delle quali operate da più di 20 anni - che hanno chiesto di sottoporsi ad una visita di controllo per ogni evenienza. Visita che, di norma, raccomanda lo specialista, “andrebbe fatta ogni anno per valutare le condizioni della protesi e l’adattabilità dei tessuti circostanti e che, purtroppo, dopo il primo anno molte pazienti non effettuano più”. Il Dott. La Monaca ricorda che “la paziente che sa di essere stata sottoposta a impianto mammario con protesi PIP deve mettersi in contatto con il chirurgo che ha realizzato l’intervento, il quale valuterà, anche con esami ecografici, lo stato dell’impianto e deciderà se rimuovere e sostituire le protesi”.  

progetto  e realizzazione edizioni edizioni nell'attesa s.a.s. - © tutti i diritti riservati