Con la consegna ai genitori degli esiti delle visite eseguite sui 16 giovanissimi aderenti si è concluso il primo screening multidisciplinare di posturologia lanciato dal nostro giornale e realizzato con successo grazie all’adesione del Dott. Giuseppe Alagna (podologo-posturologo), del Dott. Francesco Ansemo (odontoiatra-gnatologo-posturologo), della Dott.ssa Manuela Pulvirenti (oculista del Centro Domus), della Dott.ssa Giulia D’amico (logopedista del Ce.d.Ap.) e del Dott. Matteo Sclafani (psicologo del Ce.d.Ap). Li abbiamo sentiti per avere un resoconto finale.
ALAGNA “Un momento estremamente soddisfacente. Il confronto con gli altri specialisti è stato un’occasione di crescita professionale. Gli esami hanno confermato la funzione adattativa del piede ad altre problematiche. Le alterazioni individuate a suo carico sono la conseguenza di disfunzioni che interessano gli occhi o la bocca. Per quanto attiene alla mia valutazione sono solo 4 i bambini per i quali si è consigliato un intervento correttivo. Per i più piccoli si è suggerito di sottoporli a nuovi controlli tra uno-due anni perché, vista l’età, è consigliabile intervenire quando lo sviluppo neurologico del piede sarà completo. E’ stato un momento informativo importante per i genitori che si sono dichiarati soddisfatti”.
ANSELMO “Un dato comune emerso dallo screening è che una discreta percentuale dei bambini presenta una mal occlusione dentale. Un problema a fronte del quale generalmente si dà l’indicazione al trattamento perché spesso, migliorando la conformazione delle arcate dentarie, si hanno benefici anche sulla postura. Le diffuse mal occlusioni nei bambini di oggi sono dovute alla ristretta conformazione della loro bocca a causa della sua scarsa funzione. Una bocca che funziona bene, invece, non va incontro a dismorfosi. Nei nostri bambini, a causa di un’alimentazione fatta prevalentemente di cibi liquidi o semisolidi, manca lo stimolo alla funzione masticatoria con la conseguenza del mancato corretto sviluppo dei mascellari. Le loro bocche quindi restano più piccole e i denti permanenti non vengono fuori bene perché non c’è spazio sufficiente. Ma la ridotta dimensione dei mascellari determina un minore spazio anche per la lingua, favorendo una deglutizione scorretta. Un problema che merita di essere posto sotto controllo a partire dal pediatra. Le dismorfosi osservate nei casi in esame riguardano comunque la popolazione generale. Nel 30-40% dei casi visitati per guidare la crescita dei mascellari abbiamo consigliato un trattamento ortodontico funzionale”.
PULVIRENTI “L’incontro e il confronto tra noi specialisti è stato un momento di arricchimento professionale che ci ha permesso di uscire da quella consuetudine che ci vede concentrati solo su un organo, portandoci invece a considerare il soggetto dalla testa ai piedi. E’ stato sorprendente prendere atto della correlazione tra i disturbi muscolari visivi o quelli relativi alla deglutizione o all’occlusione dentale e i problemi di relazione. Tra i casi esaminati, il 50% ha presentato problemi agli occhi. Una percentuale che sale al 90% se consideriamo la totalità dei soggetti che hanno bisogno di un intervento odontoiatrico o posturale o logopedico. Un campione interessante che contribuisce a rimarcare l’importanza della prevenzione e della cura. Ai genitori abbiamo consegnato una relazione nella quale sono evidenziati i campi da esaminare più approfonditamente con ulteriori visite specialistiche”.
D’AMICO “ Il 25-30% dei bambini visitati ha presentato alterazioni articolatorie e fonologiche a causa di una postura linguale erronea che in molti casi è favorita da abitudini viziate. Dall’esame è emerso che circa il 30% dei bambini necessiterebbe di una terapia miofunzionale per correggere la postura linguale e quelle abitudini orali errate - conseguenti all’uso del ciuccio o del biberon, oltre una certa età, o al mordersi il labbro, al rosicchiarsi le unghie - a cui possono associarsi fattori altrettanto importanti come le adenoidi ipertrofiche o le riniti allergiche. Per i diversi casi nei quali si è osservata la presenza di una respirazione orale, abbiamo suggerito ai genitori dei piccoli pazienti di consultare un otorinolaringoiatra. E’ stato interessante notare nei bambini dagli 8 anni in su la presenza di compensi posturali errati per effetto di una deglutizione atipica che, trascurata nel momento dell’insorgenza, ha portato ad uno scompenso di tutte le forze muscolari e non solo a livello della bocca. L’elemento rilevante è l’importanza dell’intervento precoce perché più è grande bambino più sono gravi le alterazioni. E’ preferibile intervenire in termini di prevenzione quando il bambino è tra i 4 e i 6 anni”.
SCLAFANI “E’ stato un momento particolarmente importante per i genitori perché hanno avuto modo di scoprire nuovi aspetti e alcune difficoltà dei propri figli di cui non erano a conoscenza. Ma questa integrazione pluridisciplinare ha rappresentato un approccio altrettanto interessante e arricchente per noi professionisti perché ci ha permesso di guardare il bambino a 360 gradi e vedere quanto gli aspetti di tipo organico possano interagire con quelli di tipo psicologico, fino alla determinazione di disturbi dell’apprendimento. Il confronto tra prospettive differenti ha fatto sì che anch’io vedessi il bambino in un’altra ottica. Per quanto riguarda il recupero delle difficoltà riscontrate sui bambini, abbiamo relazionato ai genitori le indicazioni sulle priorità di intervento, ribadendo la nostra disponibilità ad un’eventuale collaborazione, ma lasciandoli liberi di scegliere gli specialisti a cui affidarsi”.
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