Quanti di voi in questo periodo avvertono capogiri o sensazione di naso chiuso con diminuzione del senso dell’olfatto e del gusto? Sono, da un lato, i sintomi di una riacutizzazione della sintomatologia vertiginosa e, dall’altro, della rinopatia allergica che affiorano nei cambi di stagione a causa dell’altalenanza tra il caldo e il freddo. Lo sottolinea il Dott. Marcello Costanzo, otorinolaringoiatra, direttore incaricato dell’ U.O.C. di Otorinolaringoiatria presso gli Ospedali Riuniti Villa Sofia – Cervello. “Riguardo alla riacutizzazione della sintomatologia vertiginosa – spiega - la causa potrebbe essere legata ad una forma chiamata propriocettiva, cioè, a causa del cambio di temperatura, si ha una contrattura dei muscoli e dei legamenti del collo (sede di una serie di recettori posturali) che determina quell’instabilità che il paziente riferisce come vertigini. Un fastidio che può essere alleviato attraverso una terapia anticontratturante che agisce sui muscoli e localmente (nel tratto cervicale) con l’uso di una pomata lenitiva”.
Chiediamo allo specialista quali siano le patologie più frequenti di pertinenza otorinolaringoiatrica. “A parte l’ostruzione nasale, un’infezione frequente nella popolazione generale (dovuta a fenomeni allergici o raffreddori, ecc… e nei bambini in particolare a causa dell’aumento del tessuto adenoideo), l’otite media acuta”, risponde. E’ una patologia dovuta ad un’infezione batterica o virale dell’orecchio medio, che crea congestione della tuba di Eustachio (condotto che mette in comunicazione l'orecchio medio con le cavità nasali) con conseguente dolore e secrezione di pus. “Se non adeguatamente curata – avverte lo specialista - può determinare la cronicizzazione del processo infettivo e la perforazione della membrana timpanica. A questo punto, può bastare l’ingresso di un po’ di acqua nell’orecchio, anche durante una doccia, per scatenare una dolorosa otite. Per un corretto trattamento di questa patologia è fondamentale sottoporsi, prima possibile, a un’accurata visita otorinolaringoiatrica, che permette di adottare la terapia più adeguata”.
Particolarmente diffusa, soprattutto in estate, è “l’otite esterna – afferma Costanzo - la cui causa è il ristagno di acqua contaminata (come quella del mare e delle piscine) all’interno del condotto uditivo, in particolare se vi sono piccole abrasioni che possono essere provocate anche mentre ci si asciuga. E’ caratterizzata da forte dolore. I pazienti debilitati o affetti da malattie metaboliche, come il diabete o l’ipertensione (malattie che non favoriscono una pronta guarigione), possono soffrire di otite esterna maligna. E’ caratterizzata da secrezione di pus purulento e maleodorante,comparsa di granulazioni nel condotto uditivo esterno e nella cassa timpanica e dolore intenso e persistente. In questi soggetti può sfociare in problemi più grossi, come la paralisi del nervo facciale, ascesso cerebrale, labirintite, tromboflebite del seno laterale”.
Sempre più persone accusano una sensazione di corpo estraneo alla gola o di “raschiettino” o di tosse insistente. Ma è veramente un disturbo dovuto a reflusso gastroesofageo? “No. Spesso si tratta di nevrosi laringea dovuta a stress, o di sintomi allergici - precisa Costanzo - Negli ultimi anni a soffrire di reflusso gastroesofageo sono in molti, ma non tutti, anche se il problema sembra aver assunto i toni di una pandemia. Ad esserne veramente colpito è un caso su dieci. Molto spesso è proprio l'otorinolaringoiatra a fare la diagnosi di reflusso, in quanto i sintomi ORL possono essere i primi a comparire. Solo un’attenta visita, quindi, può aiutare ad inquadrare il problema”.
Un consiglio per tutti è quello di sottoporsi annualmente a visita ORL per prevenire possibili forme tumorali che, come quello del rinofaringe, possono insorgere in modo asintomatico. “Tumori frequenti del distretto di pertinenza ORL sono quelli delle ghiandole salivari, quelli nasali e, in particolare, quelli della laringe a causa dell’inquinamento atmosferico, del fumo da tabacco e del consumo di alcol”, precisa lo specialista che avverte: “In un forte fumatore o bevitore, la variazione del timbro della voce o la difficoltà a deglutire,il sanguinamento da una narice o vere e proprie epistassi, sono campanelli d’allarme da non sottovalutare”.
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