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La terribile sindrome di Guillaim-Barrè
di Giusy Egiziana Munda -

Provate ad immaginare che una mattina, dopo alcuni giorni di sintomi influenzali e febbre, alzandovi dal letto non riusciate a camminare o a reggervi in piedi e nell'arco di pochi giorni veniate colpiti da una paralisi totale fino all’insufficienza respiratoria dovuta al blocco dei muscoli dell’apparato respiratorio.
E’ questo l’esordio più comune della sindrome di Guillaim-Barrè. Una patologia la cui eziologia resta ancora oggi imprecisata,anche se sembra rilevante il ruolo dei meccanismi immunitari. Nota anche come poliradicolonevrite, è “un’infiammazione delle radici nervose a carattere non epidemico e, per fortuna, piuttosto rara”. Lo rivela il Dott. Mario Guarino, specialista in Neurologia, Psichiatria e Medicina Legale. La sindrome può presentarsi in modo subdolo e mettere in pericolo di vita chiunque senza differenza di età, sesso, razza. 

Sintomi Iniziali

“I sintomi iniziali della malattia (debolezza muscolare più o meno simmetrica agli arti inferiori fino ad interessare le braccia, il tronco e il capo) possono peggiorare rapidamente ed evolvere in paralisi totale e insufficienza cardio-respiratoria nell'arco di pochi giorni dall'esordio. Questa è la progressione tipica”, spiega il Dott. Guarino. Tuttavia altri sintomi possono essere: goffaggine e cadute frequenti, difficoltà di movimento dei muscoli del volto, contrazioni muscolari, intorpidimento e riduzione della sensibilità, difficoltà di respirazione o di deglutizione (casi in cui è necessario ricorrere immediatamente ad assistenza medica). 
Una malattia terribile dalla quale però “il paziente può sopravvivere e avere una guarigione completa o quasi”, dichiara Guarino, che avverte: “Fondamentale è, però,la precocità della diagnosi che in questi casi è prevalentemente di pertinenza neurologica e il tempestivo intervento terapeutico(che oggi consiste nella somministrazione di immunoglobuline e nella plasmaferesi)”. 
Alla comparsa dei primi sintomi, quindi, condizione indispensabile è il ricorso ad una struttura ospedaliera purché dotata di un servizio di neurologia (per la possibilità di eseguire esami elettromiografici). In città attrezzati in tal senso sono: il Civico, gli ospedali riuniti Villa Sofia-Cervello, il Policlinico, e diverse strutture private”. 

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