La dislessia è un disturbo specifico dell’apprendimento che riguarda la capacità di leggere, scrivere e fare calcolo in modo corretto e fluente. Un punto di riferimento nel settore è rappresentato dall’As-sociazione Italiana Dislessia (AID) che ha cooperato alla stesura di un progetto di legge regionale che “prevede interventi in campo scolastico e sociale a favore dei soggetti affetti da dislessia e da altre difficoltà specifiche di apprendimento, attraverso l’ampliamento e l’adeguamento della legge nazionale 170/2010 sulla dislessia al territorio regionale”, dichiara la dott.ssa Serena La Barbera (esperta in dislessia) che, in qualità di tecnico, ha partecipato alla stesura del progetto di legge. “La nuova legge – prosegue La Barbera – garantirà la possibilità di fare screening, diagnosi e percorsi riabilitativi precoci nelle scuole attraverso una stretta collaborazione tra strutture sanitarie, famiglie e scuole. La tempestività degli interventi consentirà d’inviare prima possibile gli alunni sospetti o a rischio di DSA presso gli ambulatori di riferimento per l’elaborazione della diagnosi. Compito della Regione sarà, pertanto, quello di prevedere che, accanto agli interventi attualmente garantiti - all’interno delle strutture sanitarie pubbliche - da neuropsichiatri infantili o psicologi o pedagogisti con formazione specifica in valutazione dei DSA, ci siano analoghe strutture private accreditate”.
Ne è convinta anche la Prof. Grazia Restuccia, coordinatrice regionale dell’AID, “un’associazione che conta circa dodicimila iscritti in Italia”, dichiara. “L’AID è vicina alle persone affette da DSA e alle loro famiglie fornendo indicazioni sulle strutture sanitarie a cui rivolgersi presenti nel territorio e sui percorsi da seguire per avere una diagnosi. Offre, inoltre, un supporto relativo alla biblioteca digitale, uno strumento che aiuta i ragazzi con DSA a rendersi autonomi nello studio”.
Tanti segnali
Ma attraverso quali segnali un genitore può capire che il proprio bambino può essere affetto da DSA? “Sono tanti - risponde la Prof. Restuccia - spesso associati ad un problema del linguaggio: se a quattro anni un bambino non parla ancora in modo chiaro, è opportuno consultare un logopedista. Oppure, la difficoltà di memorizzare tutto ciò che ha una sequenzialità, la lentezza nella produzione anche a livello ludico, la difficoltà nella scrittura, nella lettura, nell’associazione tra il segno grafico e la produzione orale, possono essere validi campanelli d’allarme che un genitore deve attenzionare e segnalare al personale specializzato”.
Per maggiori informazioni si può visitare il sito web www.dislessia.it.
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