Il piede è spesso sede di alterazioni che, il più delle volte, sono tenute in poco conto, ma è sempre più dimostrato che possono essere il sintomo di patologie più serie e dolorose che, se trascurate nella fase preventiva, possono determinare costi sanitari e sociali piuttosto rilevanti.
Salute del piede
“La salute del piede, quindi, è fondamentale e va salvaguardata a tutte le età”, afferma il dott. Giuseppe Alagna, podoposturologo, laureatosi a Firenze, specializzato in Posturologia e Podologia sportiva e in Patomeccanica del piede presso l’Università di Barcellona in Spagna. Nell’immaginario collettivo, la figura del podologo viene spesso limitata a quella dell’esperto per l’eliminazione di calli e, in generale, di problemi dolorosi e problemi antiestetici dei piedi. Un aspetto che, comunque, rappresenta una parte dell’approccio specialistico dei problemi ai piedi del paziente, ma che, nell’ambito della moderna podologia, non si limita a questo.
Il segreto della posturologia moderna è la visione dell’uomo in senso olistico e la multidisciplinarietà degli interventi che possono prevedere un lavoro a stretto contatto di gomito tra podoposturologo, ortopedico, fisiatra, ma anche oculista ed odontoiatra. “Oggi, il primo approccio di un podologo ad un paziente che, nell’80% dei casi, lamenta dolori dovuti alla formazione di callosità - che sono una forma di difesa della pelle rispetto ad un’iperpressione - non può che essere di tipo dermatologico e mira all’eliminazione del dolore; ma il passo successivo è quello di rintracciare le cause che lo determinano, attraverso lo studio della biomeccanica del movimento del piede”, spiega Alagna. Un risultato che può essere raggiunto riequilibrando il piede semplicemente attraverso l’ausilio di ortesi plantari personalizzate. Un procedimento vantaggioso anche sotto il profilo economico per il paziente che non deve più far ricorso al podologo mensilmente (come accade per il trattamento dei calli), ma mediamente ogni tre-sei mesi. “Va evidenziata, inoltre – precisa Alagna - l’importanza, che può avere per una persona anziana il trattamento di un dolore ai piedi (dovuto a callosità, alluce valgo, metatarsie, assottigliamento del cuscinetto adiposo del tallone), garantendogli stabilità ed equilibrio durante la deambulazione e riducendo il rischio di pericolose cadute”.
Ma le alterazioni a carico dei piedi non sono un problema solo per gli ultrasettantenni. L’intervento del podologo è fondamentale anche in età pediatrica ai fini della prevenzione. “Sottoporre i bambini (a partire dai 4-5 anni d’età) a screening annuali di podoposturologia – spiega Alagna - può aiutare ad intervenire in tempo su taluni fattori (come il piede piatto o cavo, scarpe inadeguate, ecc…) che, oltre ad essere causa di cattiva deambulazione, nel tempo possono favorire l’insorgere di patologie più serie come la fascite plantare (la più comune causa di dolore calcaneare tra i bambini di otto - dieci anni e gli sportivi e che dipende da un’alterazione della fascia plantare che, partendo da sotto il calcagno, si estende a tutta la pianta del piede) o la dismetria (differente lunghezza degli arti inferiori)”. Tenuto conto poi che una corretta postura dipende da tre recettori, i piedi, gli occhi, la bocca, uno screening posturologico aiuta ad individuare a carico di quali di essi si determina un problema con conseguenze anche, sugli altri due. “Per esempio, in bambini con difficoltà a mettere a fuoco visivamente gli oggetti - chiarisce Alagna – è stato rilevato attraverso un podoscopio un differente appoggio podalico (presenza di un piede piatto e uno cavo)”.
Elementi che evidenziano quanto sia fondamentale quindi un approccio multidisciplinare durante uno screening pediatrico, sia dal punto di vista podoposturale, sia da quello oftalmologico, sia sotto il profilo odontoiatrico. Nei prossimi numeri del nostro giornale con la consulenza del Dott. Alagna, affronteremo le problematiche legate al trattamento terapeutico e agli interventi correttivi del piede.
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