Rappresenta un assillo sociale ed è contemplata dal Ministero della Salute come una delle emergenze sanitarie nazionali. Parliamo dell’obesità nella sua forma manifesta, non trascurando anche il semplice sovrappeso. Numerosi studi hanno dimostrato, infatti, che l’eccesso di peso corporeo è un importante fattore di rischio per molte malattie e determina l’aumento della mortalità. Secondo le ultime statistiche, sovrappeso ed obesità sono un problema che riguarda una gran parte della popolazione mondiale e tende a coinvolgere sempre di più anche la fascia di età medio-bassa, quindi gli adolescenti e i bambini. Si tratta di problematiche diffuse che possono derivare da fattori come la predisposizione ereditaria, l’ambiente, la gravidanza, i problemi ormonali, lo stress, l’uso di alcuni farmaci, l’invecchiamento, ma che sono particolarmente legate all'attuale stile di vita, ad un’errata alimentazione e ad un insufficiente esercizio fisico.
Non si tratta, dunque, solo di un problema estetico, ma di un potenziale rischio per la salute: è bene riconoscerne il ruolo per prendere le dovute contromisure. Obesità e sovrappeso possono essere contrastati modificando le proprie abitudini alimentari scorrette e seguendo alcuni accorgimenti.
Ma perché s’ingrassa? Per avere risposta a questo e ad altri quesiti abbiamo intervistato il dott. Michele D’Antoni, specialista Dietologo, che spiega: “Il nostro organismo per funzionare ha bisogno di combustibile, una forma particolare di energia che ricava dagli alimenti (in particolare da zuccheri, grassi e proteine) sotto forma di calorie. Alcuni alimenti contengono più calorie, altri meno. L’organismo, attraverso un complesso di trasformazioni che caratterizzano il metabolismo, brucia l’energia introdotta con l’alimentazione per produrre attività. Il maggiore quantitativo di energia si consuma particolarmente quando si fa attività fisica, ma un certo dispendio energetico avviene in ogni momento, per mantenere le funzioni vitali. L’eccesso di peso avviene quando la quantità di calorie ingerite è superiore a quelle consumate e le calorie in eccesso si trasformano in grasso”.
E’ naturale, dunque, capire che per mantenere il proprio peso ideale bisogna bilanciare l’equilibrio tra le entrate e le uscite energetiche. “Il che è possibile – riprende il dott. D’Antoni - attraverso il controllo dell’alimentazione che preveda un’equilibrata riduzione delle entrate caloriche ed evitando la sedentarietà ”.
Quindi per perdere peso basta mangiare meno? “No, è importante fare un giusto calcolo delle calorie – chiarisce lo specialista - È possibile dimagrire solo se le calorie introdotte nell'organismo risultano inferiori a quelle consumate, pur mantenendo un’alimentazione varia ed equilibrata. E affinché la perdita di peso sia reale è importante dimagrire in modo graduale e moderato. Le diete drastiche, infatti, e le trovate commerciali non funzionano e possono essere dannose per la salute psichica, fisica e nervosa. Una dieta che preveda l’eliminazione di alcuni alimenti può portare a fragilità ossea, flaccidità muscolare, problemi alle articolazioni e non solo. Non esistono tecniche miracolose né è salutare, in linea di massima, l’uso di farmaci”.
Perché una dieta abbia successo occorre, quindi, condurla con costanza e perseveranza. Ma dagli studi condotti in campo nutrizionale dal dott. D’Antoni sembra non si tratti solo di questo. Infatti, pare sia stato scoperto nel nostro cervello, un centro che avrebbe la funzione di regolare il peso. E’ detto “set point” e dovrebbe spingere l’organismo a bruciare le calorie in eccesso o a ridurre i consumi di queste quando non ne vengono introdotte in maniera sufficiente al fabbisogno dell’organismo. “Questo – afferma D’Antoni - sarebbe l’effetto di tale centro quando funziona a perfezione. Quando s’ingrassa è perché il set point si è bloccato. Per riattivarlo e far sì che riprenda la sua funzione di regolazione del peso corporeo, occorre seguire una dieta progressiva o un’altalena dietetica, che preveda un alternarsi dell’apporto calorico attraverso un attento calcolo scientifico. Attenzione però alle tante diete fai da te, che sono proliferate a partire dagli anni ’70 e spesso proposte da riviste, senza alcun rigore scientifico: si pensi a diete come quella del fantino o a quella a punti che tanti danni hanno creato all’organismo di tante persone. Qualunque dieta va sempre seguita da uno specialista che, tenendo conto della situazione del paziente, delle sue abitudini e preferenze alimentari, crei un trattamento personalizzato”.
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