Un riconoscimento all’eccellenza declinata al femminile. E’ stato questo l’oggetto della manifestazione che ha avuto luogo a Palermo nella splendida cornice della Sala Gialla di Palazzo Reale. Le protagoniste dell’evento sono arrivate da tutta la Sicilia e dall’Italia per ricevere il prestigioso premio “Donnattiva 2011”, nel decennale della sua istituzione. L’iniziativa, nata l’8 marzo del 2001 grazie all’intuizione della giornalista Ina Modica, è cresciuta nel tempo fino a coinvolgere donne impegnate nel campo del giornalismo, dell’imprenditoria, delle professioni e della cultura. Il premio intende valorizzare il ruolo della donna nella società civile, spesso sottovalutato da una visione maschilista ancora imperante. Di particolare rilievo la rosa dei nomi che ha ricevuto il riconoscimento quest’anno: le giornaliste Marina Turco, Maria Lombardo, Tiziana Martorana, Conni Transirico, Caterina Ando’ e Patrizia Angelini; il vicequestore Fabiana Amarante, la Sovrintendente del Teatro Politeama Ester Bonafede, il giudice Silvana Saguto, la docente universitaria Giovanna Cappello, Suor Gertrude Mangala, la poetessa Margherita Neri Novi, l’archeologa Enza Cilia Platamone, l’attrice Barbara Tabita e la dott.ssa Barbara Cittadini, presidente regionale dell’AIOP Sicilia e imprenditrice di spicco nell’Isola, che abbiamo sentito a margine della manifestazione.
Cosa significa oggi essere donna e donna d’eccellenza?
“Per me quella odierna è una giornata speciale. Sono particolarmente commossa nel ricevere questo riconoscimento. Devo dire che la mia storia è quella di una donna fortunata che è cresciuta in un contesto familiare in cui essere donna era un privilegio piuttosto che uno svantaggio. Ho sempre vissuto dunque il mio ruolo di donna come opportunità, ma la mia è un’eccezione. Molte altre donne, invece, non hanno le stesse opportunità. Ritengo che giornate come questa testimoniano che c’è un’attenzione sempre crescente verso l’universo femminile e verso quelle caratteristiche proprie delle donne, come la pazienza, la tenacia, la capacità d’amare, la forza interiore nel dare il meglio di se stesse, senza perdere l’attenzione verso i propri compagni, che contribuiscono a renderle interlocutrici adatte ad affrontare le complessità della vita. Come diceva Samuel Johnsson, non è con la forza che si vincono le battaglie, ma con la persuasione. E noi donne siamo geneticamente predisposte verso questa capacità.
Quando viene fuori il meglio di una donna?
“Quando c’è sinergia e rispetto reciproci con l’altro sesso in tutti i settori della vita, professionale, sociale e familiare. Ecco, un elemento fondamentale per il mantenimento di un sano rapporto sociale e familiare è proprio il rispetto reciproco, come pure la disposizione all’ascolto, l’attenzione verso l’altro, la sensibilità tipicamente femminile, che, purtroppo, oggi si è persa”.
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