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Un’associazione a tutela dei figli di genitori separati | |
di Franca Barra | |
La separazione coniugale è un evento sempre più diffuso, con il quale una molteplicità di minori si confronta ogni giorno. I dati statistici mostrano un aumento sempre più consistente. "Separazione" significa anche modalità di relazione tra gli ex-coniugi e tra questi e i figli regolate dal tribunale. Per la tutela dei figli nasce a Palermo l’Associazione papà separati onlus, composta da esperti (consulenti psicologi, mediatori, educatori, giuristi). Gli operatori dell’associazione si trovano ad agire su aspetti molto delicati della vita e del futuro di varie persone, compresi quelli legati all'immagine del padre e della madre nell’animo dei figli e nel contesto sociale. “Nel nome stesso dell’associazione - sottolinea il presidente Salvatore Garofalo - c’è il significato profondo del vero dramma delle separazioni, ossia quello dei papà (ma anche di mamme) separati dai figli”. Essa si preoccupa di fornire ascolto a genitori separati e di farsi promotrice di proposte di legge per la tutela dei diritti dei loro figli. “Quello che sembra sfuggire - spiega Garofalo - è che punendo un padre o una madre per un comportamento non condiviso, in realtà non si fa un dispetto all’ex-coniuge, ma si fa un danno a quel minore che è definito come l’unica ragione di vita e che diventa, così, la motivazione della battaglia giudiziaria”. Il sistema separazioni si regge quasi esclusivamente sul tentativo di affrontare un conflitto relazionale fra individui attraverso un conflitto giudiziario che ha lo scopo di stabilire una "verità processuale" a seguito della quale una delle parti uscirà vincente e l'altra perdente. I figli sono gli sconfitti di una visione ideologica che individua un genitore nel ruolo della vittima e l'altro nel ruolo del carnefice. L'affidamento condiviso è ormai quasi pratica quotidiana nei tribunali, ma si tratta di un falso condiviso in quanto identifica un domicilio prevaente (solitamente presso la madre, 98%) e obbliga l'erogazione di un assegno mensile di mantenimento da parte del padre anche a parità di redditi. Siamo dinanzi allo svuotamento della normativa vigente. Siffatto affidamento rappresenta una potenziale fonte di potere per il genitore affidatario che, in particolari situazioni, potrebbe percepire i figli non come persone, ma come mezzo per soddisfare bisogni propri. Nella società civile si sta affermando il concetto di bigenitorialità come diritto soggettivo dei figli, che ha portato all’emanazione della Legge n. 54/2006 il cui principio cardine è sicuramente rappresentato dal diritto dei figli minori, in caso di separazione dei genitori, di mantenere i rapporti con entrambi e con i rispettivi parenti. Con l'affidamento condiviso la potestà genitoriale viene attribuita ad entrambi i genitori separati. Le decisioni che riguardano i figli devono quindi essere raggiunte di comune accordo tra i genitori, tenendo sempre conto, come specifica la legge, di quali sono le esigenze e le aspirazioni dei figli. |
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