pagina 3 - speciale disagio giovanile
Amore, attenzione e ascolto sono gli ingredienti base per la crescita sana e serena dei nostri bambini
di Giusy Egiziana Munda

Quando parliamo di crescita di un bambino, particolare importanza va posta allo sviluppo di un’affettività ed emotività armonica e ben strutturata che rappresenta la base indispensabile della formazione di una personalità sana. “Una personalità sana e serena nasce nei primi anni di vita - afferma la pediatra Milena Lo Giudice - e un ruolo fondamentale in ciò lo gioca l’atmosfera che si respira in casa. Una famiglia in cui c’è tranquillità, con i genitori che fanno sentire i figli amati, è un ambiente ideale che permette al bambino di crescere serenamente”. Da ciò si comprende con sufficiente chiarezza quanto siano importanti in tutti gli atti della vita di un bambino, dall’utero alla post pubertà, le interferenze psicoaffettive utili a favorire il raggiungimento di una maturazione adeguata.

Lo sviluppo psicoaffettivo del bambino

“I genitori devono cercare di leggere e di capire nei gesti e nei comportamenti dei propri figli i segni del loro benessere. Quando si mette al mondo un bambino bisogna sapere che per lo sviluppo equilibrato della sua personalità è molto importante trovare tutto il tempo da dedicargli, stare con lui, parlare con lui, trovare il tempo di ascoltarlo, trovare spazi ludici che non siano solo la delega di questo nostro compito alla palestra o alla piscina alla quale l’abbiamo iscritto. Di fatto, lo si rende sempre più nevrotico e perso dietro ai suoi mille impegni quotidiani, come gli adulti”. 

Per una crescita serena

“Un bambino non è mai naturalmente triste, anzi ha un motore gioioso interno sempre attivo. Al di là delle differenze di carattere, i bambini felici hanno delle caratteristiche in comune: fiducia, autostima, curiosità. L’importante è riuscire a capire che il comportamento del bambino non è dovuto al fatto che sia disubbidiente o indisciplinato. Io dico sempre ai genitori che devono preoccuparsi se il loro bambino è troppo buono. Un bambino che non esplora, non fa le ‘tipiche monellerie’ ci deve portare a fare attenzione”. 

L’intervento del pediatra

“Compito del pediatra è soprattutto quello di fare prevenzione, attraverso la promozione dell’allattamento al seno, la promozione di corretti stili di vita perché possono influire sull’equilibrio dello sviluppo del bambino. Spesso siamo noi pediatri ad accorgerci che un bambino, che presenta fantomatici mal di testa o mal di pancia, ha in realtà problemi legati ad un disagio psicoemotivo”.

Alcune semplici regole

“Alla nascita non trascurare il valore e l’importanza dell’allattamento al seno, che rappresenta la prima tappa dello sviluppo psicoaffettivo del bambino. Non è solo nutrimento, ma migliora e potenzia le condizioni di sviluppo del bambino. Accogliere amorevolmente in famiglia il bambino ponendo molta attenzione e cura alla comunicazione nei suoi confronti: parlare con lui, ascoltarlo, dedicargli tempo e attenzione, giocare con lui. Si pensi che il giocattolo migliore per un bambino è il volto di un adulto che gli parla. Il gioco è molto più di un semplice divertimento per il bambino, esso stimola il processo di apprendimento fin dai primi mesi di vita. Attraverso il gioco il bambino sviluppa anche la capacità di stabilire relazioni con i coetanei e gli adulti”. 

Il pericolo televisione

“Una regola importante è il non uso della televisione (le immagini in successione rapida che vi scorrono interferiscono con lo sviluppo delle capacità di attenzione del bambino e i messaggi sociali che passano sono tesi alla formazione del consumatore e non dei più piccoli che non hanno ancora la maturità per difendersene). La cosa importante è che i bambini non abbiano un televisore nella propria cameretta e che non si rimpinzino di merendine, patatine e bevande dolci davanti alla tv. Molti ricercatori ritengono che l’alimentazione inadeguata indotta dai messaggi pubblicitari e la sedentarietà dei ragazzi che passano ore davanti alla TV o al computer siano tra le cause principali dell’epidemia di obesità che sta colpendo molti Paesi. Il 99 per cento delle famiglie, purtroppo, mangia con la televisione accesa. Spegnere la TV durante i pasti, che spesso rappresentano gli unici momenti della giornata in cui tutta la famiglia si ritrova e può dialogare. La televisione durante le ore dei pasti è come un ospite continuo che prevarica la comunicazione interfamiliare”. 

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