pagina 5 - psicologia
Dislessia e disturbi specifici di apprendimento, Sclafani: “Finalmente c'è una legge in Sicilia”
di Giusy Egiziana Munda

E' soddisfatto il dott. Matteo Sclafani (psicologo specialista in psicologia infantile e dell’età evolutiva del Ce.d.Ap (il centro specialistico di alta competenza, che nasce per rispondere ai problemi infantili relativi ai disturbi di apprendimento) per l'approvazione della legge in Sicilia, prima regione in Italia ad applicarne le linee guida. La legge sulla dislessia, come ha sottolineato, lo specialista, ha grande valore soprattutto per le famiglie, che possono contare su una giusta assistenza dei propri figli a scuola, e va considerata come un punto di partenza per proseguire con la lotta ai disturbi specifici di apprendimento. Una legge che garantisce il diritto fondamentale allo studio e all’apprendimento di un bambino affetto da disturbo specifico di apprendimento, aiutandolo a raggiungere un certo successo scolastico attraverso una metodologia di studio adeguata, assicurandogli la stessa opportunità di sviluppo degli altri bambini. 
La legge, riprendendo le Circolari ministeriali precedenti, regolamenta meglio la materia dei disturbi e obbliga le scuole ad assumere le proprie responsabilità rispetto agli interventi che si possono mettere in atto nei confronti dei bambini con DSA. 
“Il nostro Centro è in grado di rispondere bene all’obiettivo della legge che è quello di fare riferimento, nel trattamento dei DSA, a professionisti che conoscono bene e in modo specifico il problema”, dichiara il dott. Sclafani, che prosegue: “Da qui l’esigenza della qualità della formazione del personale scolastico e dei professionisti che devono saper affrontare il disturbo. Il Cedap, che è costituito da personale qualificato e formato su questo delicato tema, è in grado di rispondere a questa esigenza formativa con standard di elevate qualità professionali per garantire un'adeguata risposta alle esigenze delle famiglie, che si sentono spesso disorientate rispetto agli interventi da realizzare per il proprio figlio”. 
La legge “costringe gli operatori del mondo della salute e della scuola a formarsi adeguatamente per essere in grado di affrontare il problema in modo specifico e qualificato”, dice ancora Sclafani. “La legge, infatti, prevede lo stanziamento di una quota per i programmi di formazione ai docenti: un elemento importante se si considera la frustrazione che spesso i bambini sperimentano riguardo all’apprendimento scolastico. Il fatto che i docenti possano passare dall’informazione alla formazione professionale sul problema è una base fondamentale per garantire a questi bambini maggiori opportunità di apprendimento”. 
Ma in che modo le famiglie possono avere la certezza di essersi rivolti a professionisti seri? “Richiedendo le referenze professionali e il protocollo del Ministero a cui si ispirano nel dare uniformità all’intervento”, ci risponde Sclafani. “Un aspetto molto importante perché la famiglia deve avere tutte le garanzie di chi interviene sul proprio figlio rispetto al disturbo che bisogna conoscere e questo può essere possibile solo attraverso una formazione che è specifica come lo è il disturbo”. 

progetto  e realizzazione edizioni associazione nell'attesa - © tutti i diritti riservati