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Diabete: un corso per l'autogestione 
della malattia
L'iniziativa dell'Ismett approda in Italia dopo la riuscita esperienza realizzata dal Diabetes Research Institute di Miami
di Giusy Egiziana Munda - giusymunda@nellattesa.it

Un corso per diabetici per aiutare ad affrontare nelle migliori condizioni le te-rapie e per ab-bassare i pesanti costi della spesa pubblica per chi soffre di questa patologia. Ma sarebbe utile che le istituzioni sanitarie e le imprese farmaceutiche investissero in questo tipo di attività, al momento demandata alla buona volontà e ai sacrifici delle associazioni di diabetici, dei pazienti e di pochi medici e strutture sensibili al problema.
Se ne è parlato durante della presentazione dei corsi MYD - Mastering Your Diabetes, concernenti lezioni ed esercitazioni per imparare a gestire la malattia diabetica nella sua quotidianità, sull'esempio dell'esperienza del Diabetes Research Institute (DRI) di Miami, che si sono svolti all'ISMETT di Palermo ed in contemporanea all'ospedale Niguar-da di Milano. 
I corsi pratici interattivi rivolti ai malati, per migliorare l'auto-gestione del diabete, sono stati organizzati dall'associazione Insieme per il Diabete, per quanto attiene Palermo, e dalla Fondazione Italiana Diabete, per quello svoltosi a Milano. Le due istituzioni no-profit, collegate al DRI Network, sono attivamente impegnate nella ricerca e nel sostegno ai malati di diabete con numerose iniziative.
A fare gli onori di casa è la presidente dell'associazione Insieme per il Diabete, Giusy Coppola, che, presentando l'iniziativa e gli scopi che guidano la sua associazione, ha dichiarato: "La nostra associazione cerca di affiancare i corsi con attività ricreativo-culturali, seminari e incontri nelle scuole, per un'azione di sensibilizzazione rivolta a quante più persone possibile per una migliore conoscenza della malattia, al fine di favorire una formazione terapeutica che porti alla prevenzione e alla diagnosi precoce".
Come ha ricordato nel corso della conferenza stampa il Prof. Camillo Ricordi (direttore del Diabetes Research Institute di Miami e presidente dell'ISMETT di Palermo), ogni 10 secondi, nel mondo, una persona muore a causa del diabete, mentre altre due lo sviluppano. I malati sono oltre 250 milioni: 3 milioni vivono in Italia e nel nostro Paese il loro numero cresce al ritmo di 700 nuovi casi l'anno. Per far fronte a questa situazione e migliorare la qualità di vita delle persone colpite, arriva anche in Italia il Mastering Your Diabetes (che, tradotto, vuol dire: Impara a gestire il tuo diabete), il primo corso pratico e interattivo, basato sull'analisi dei profili glicemici e sul metodo della conta dei carboidrati, che ha l'obiettivo di ridurre il rischio di complicanze legate a questa malattia cronica, potenzialmente debilitante e, spesso, fatale. Nato dall'esperienza dell'Associazione Diabe-tologi Americani, il MYD è già stato sperimentato con successo negli scorsi anni presso il Diabetes Research Institute di Miami, uno dei centri più importanti del mondo, specializzato nella cura di questa malattia. "Si tratta di un'iniziativa molto importante da inquadrare in un progetto di prevenzione, per la possibilità che offre di gestire una patologia di grande rilevanza sociale, aiutando ad evitare le complicanze che comportano, come sempre, grossi costi sotto il profilo umano e della spesa sanitaria nazionale", ha commentato il Prof. Ricordi.
Il diabete è una malattia cronica, deriva da una carenza nella produzione o nell'utilizzo di insulina, l'ormone prodotto dal pancreas che aiuta lo zucchero (glucosio) a migrare dal sangue alle cellule del corpo per essere utilizzato come energia. In forte aumento, purtroppo, è il diabete mellito (tipo 1), una malattia autoimmune che colpisce i bambini, la cui vita dipende per sempre dall'insulina. Esiste, poi, il diabete di tipo 2, detto anche non-insulino dipendente, che colpisce solitamente adulti di età superiore ai 45 anni, in sovrappeso. Tuttavia, in conseguenza dell'aumento dell'obesità infantile e giovanile, il diabete di tipo 2 sta diventando comune anche tra i giovani. Se non adeguatamente trattato, anche questo tipo causa lo sviluppo di gravi conseguenze che possono portare ad una morte prematura. È proprio ai malati che si rivolge il corso, con l'obiettivo di insegnare a gestire la malattia e ridurre il rischio di complicanze, attraverso il mantenimento dei valori di glucosio e lipidi plasmatici nel sangue il più possibile vicini alla normalità. 
"Su 52 miliardi di dollari che si spendono per la ricerca si fa ancora molto poco per la ricerca di cure più risolutive del diabete- spiega il dott. Federico Bertucci (specialista in Endocrinologia e Malattie metaboliche che attualmente svolge attività ambulatoriale di endocrinologia e diabetologia presso l'Istituto Scientifico San Raffaele) - ma si dovrebbe investire il massimo per iniziative di educazione dei malati di diabete che consentano una migliore gestione della propria condizione, aiutandoli a migliorare la loro qualità di vita". Ad una nostra domanda su chi allo stato attuale fornisce ai malati di diabete informazioni base sulla patologia, il Dott. Bertucci ha risposto: "Riescono a fare tanto in tal senso le associazioni di settore, ma serve una collaborazione senza frontiere tra associazioni, istituzioni e specialisti che operano nel campo della salute".
"Il corso ha grande importanza anche per noi genitori - ha commentato Alessia Zeni, mamma di un bambino diabetico - perché consente di evitare che il proprio figlio vada in ipoglicemia con gravi rischi per la sua vita. Il corso è una valida guida per noi genitori nel riuscire a gestire quotidianamente la malattia dei nostri figli, quando son o ancora troppo piccoli per autogestirsi, ed è, anche, un buon supporto psicologico nell'aiutarci a conoscere meglio una malattia ancora poco nota, soprattutto,nel caso dei bambini".
I corsi hanno avuto un numero massimo di 10-12 partecipanti (senza limite d'età) e sono stati aperti ai familiari dei pazienti per l'importanza che ha il loro aiuto nella gestione della malattia del proprio caro. 
“I corsisti scelti - ha dichiarato Ricordi - sono stati gli insulino-dipendenti aventi una conoscenza base della patologia. Si è dovuto fare una selezione piuttosto difficile, considerando che ad avere bisogno del corso sono tutti i pazienti insulino-dipendenti. Alla luce di ciò, pensiamo di avviare corsi successivi e di estendere la formazione ad altre figure di settore. In programma per il futuro, inoltre, è la creazione di programmi multimediali avanzati di educazione al diabete, che consentiranno a chi vi accederà di avere un corso personalizzato".
"I corsi, purtroppo, non sono stati gestiti da strutture accreditate - ha dichiarato Nicola Zeni (docente alla facoltà di Economia presso l'Università degli Studi di Trento) - e non hanno avuto alcun sostegno economico, se non quello delle sponsorizzazioni e dei contributi volontari, che sono bastati ad affrontare le spese vive. La gestione del diabete ha costi altissimi, che il Servizio Sanitario Nazionale copre solo in parte. Meglio sarebbe, quindi, investire nei corsi che, favorendo la migliore gestione della malattia e la riduzione dei peggioramenti, guidano alla prevenzione". Lo stesso concetto è stato ampiamente ribadito anche dal Prof. Ricordi che ha concluso così: "Purtroppo non vi è alcun finanziamento delle iniziative di prevenzione. L'augurio è che le istituzioni inizino a muoversi nel sostenere questo settore". 
Per maggiori informazioni l'Associazione Insieme per il Diabete si trova in via delle Magnolie, 21 a Palermo. Recapiti telefonci: 091305526 - 328 2948419; sito web: www.insiemeperildiabete.eu. E’ possibile donare il 5 per mille all’Associazione attraverso la dichiarazione dei redditi, segnando nell'apposito riquadro il codice fiscale 97534830159. 

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