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Il sole fa bene, ma attenzione per chi ha la pelle delicata
Cinque: "Per un'abbronzatura sana e duratura usare prodotti ad alta protezione e curare l'idratazione della pelle"
di Giusy Egiziana Munda - giusymunda@nellattesa.it

Arriva l'estate ed im-pazza la voglia di mare e il desiderio di sfoggiare presto una meravigliosa pelle abbronzata. Ma, per non incorrere in rischi irrimediabili per la salute della nostra pelle e godere un'estate in salute e bellezza, abbiamo chiesto alcuni consigli al dott. Angelo Cinque, specialista in dermatologia.

Dott. Cinque come fare per mantenere a lungo la pelle abbronzata?
"Fondamentale è idratare, idratare, idratare: se la pelle è secca, finisce per esfoliare in modo anomalo, determinando irregolarità nella distribuzione del pigmento con aree più chiare e chiazze di residua abbronzatura. Idratandola accuratamente (almeno mattino e sera), la pelle si mantiene elastica e compatta e l'abbronzatura rimane più a lungo. E' preferibile utilizzare detergenti ultradelicati o oli detergenti che, idratando la pelle mentre la detergono, consentono di evitare che, lavaggio dopo lavaggio, si disidrati e perda l'abbronzatura. Evitare tutto ciò che determina l'esfoliazione (peeling, cerette, guanto di crine, scrub) perché si rischia di rimuovere gli strati superficiali dell'epidermide e con essa il pigmento della tanto agognata abbronzatura, rischiando, inoltre di far peggio se la differente idratazione delle varie aree cutanee determina una scomparsa a chiazze dell'abbronzatura. Ma, anche in questo caso, niente paura e, a meno che non siate fan dello stilista Cavalli e amiate l'abbronzatura leopardata, ricorrete a creme esfolianti a base di acido glicolico e retinoidi e a scrub per il corpo che, esfoliando la pelle, cancellano rapidamente l'abbronzatura, uniformando il colore naturale. E, per mantenere l'abbronzatura, un piccolo trucco: per gli amanti del relax in vasca, si consiglia di usare acqua non troppo calda con aggiunta di oli da bagno ad alto potere idratante".

Il sole e l'acqua di mare possono aiutare a ridurre l'acne?
"Gli effetti delle radiazioni ultraviolette sull'acne sono incerti. I raggi UV provenienti dal sole hanno un effetto sterilizzante, cioè sono in grado di abbattere il numero di microrganismi presenti sulla cute, favorendo, di conseguenza, la riduzione di quelle fastidiose e inestetiche pustole che si formano nell'acne, nonché un globale miglioramento dell'acne stessa. Ma a questi risultati potrebbero contribuire sia la situazione psicologica ‘vacanziera’ con conseguente calo del livello di stress, sia una minore evidenza sulla pelle abbronzata delle manifestazioni acneiche (spesso infiammate e rossate). Purtutta-via, bisogna evitare l'eccessiva e repentina esposizione al sole, poiché il conseguente eritema e il maggiore apporto di sangue in superficie favorisce l'aumento dei fenomeni suppurativi con immediato peggioramento dell'acne. Di sicuro, la maggiore chiusura dei pori per l'ispessimento dello strato corneo indotta dalla fotoesposizione determinerà, alla fine dell'estate, un peggioramento dell'acne. A questo punto, si consiglia di riprendere le terapie antiacne più efficaci, sospese con l'inizio dell'estate perché fotosensibilizzanti".

Quali precauzioni consiglia alle persone che hanno un tatuaggio eseguito da poco tempo?
"La pelle infiammata per qualunque ragione, quando viene esposta al sole, quasi sicuramente si macchia, cioè diventa ipercromica, ossia più scura rispetto alla zona circostante. Per tale ragione, è buona norma proteggere tutte le aree arrossate (anche quelle dovute a ceretta) con materiali (come un cerotto, il costume o un cappellino) o con creme fotoprotettrici ad altissimo indice di protezione (almeno 50), meglio se senza profumo e solo a base di sostanze minerali".

Cosa può causare alla pelle del viso l'uso di make-up durante l'esposizione al sole in spiaggia?
"Nella lista delle sostanze potenzialmente fotosensibilizzanti sono riportate numerose sostanze chimiche spesso presenti nei cosmetici e il cui numero aumenta nei prodotti di scarsa qualità. Pertanto, in linea generale, è preferibile evitare il make-up al sole intenso; tuttavia, esistono in commercio prodotti di alta gamma (fondotinta, correttori, lipgloss) privi di fotosensibilizzanti e con fattori di protezione UV anche molto elevati. Per chi ha bisogno di depilarsi, si consiglia di eseguire l'operazione preferibilmente con appositi epilatori, avendo particolare cura nel disinfettare ed idratare la pelle, ed evitare cerette e creme depilatorie. Ma per chi non può fare a meno di usare queste ultime, è preferibile farlo la sera, proteggendo bene, poi, la pelle arrossata con fotoprotettori ad alto indice di protezione". 

Acqua di mare o in piscina: quali i benefici e i pericoli su pelle e capelli? Quale preferire?
"Parlando di acque marine, ovviamente non inquinate, e di acque dolci correttamente trattate (non sovra né sotto clorate), senza dubbio l'acqua di mare, per le sostanze in essa contenute, è preferibile al calcare e al cloro delle piscine. L'acqua di mare, infatti, composta mediamente per il 965 per mille da acqua e per il 35 per mille da sali - il Mediterraneo (38-39‰) e il Mar Rosso (40‰) sono i mari con salinità più elevata - è ricca di oligoelementi e contiene tra gli altri: cloro, sodio, magnesio, zolfo, calcio, potassio, carbonio, boro, silicio, fluoro, iodio, con grande beneficio per la nostra pelle". 

Quali consigli sulle protezioni da usare per i bambini e i neonati? 
"Andare al mare nelle prime ore del mattino o nel tardo pomeriggio, permanervi circa 2 ore, sta-re sotto l'ombrellone, usare il cappellino, la canottierina e fotoprotettori minerali ad alto indice di protezione (almeno 50)".

Il costume impregnato di sale e di sabbia fa bene alla loro pelle?
"E' assolutamente da evitare il costumino bagnato, ancor più se si tratta (soprattutto per i più piccoli) di costumini-pannolone (utili a trattenere eventuali imbarazzanti perdite) che non lasciando traspirare la pelle, favoriscono l'aumento del tasso di umidità con possibile insorgenza di dermatiti. La sabbia asciutta, invece, non presenta particolari problemi, ma è da evitarne la permanenza nelle pieghe cutanee e nei punti di sfregamento degli indumenti, in quanto l'azione abrasiva determina sulla pelle irritazione locale e micro-abrasioni, con possibile sovra-infezione batterica. Caratteristica dell'estate è l'impetigine, infezione della pelle dovuta a batteri alofili (cioè in grado di sopravvivere in ambienti a salinità elevate), che si manifesta inizialmente con vesciche ripiene di liquido chiaro, che successivamente si rompono e si forma una crosta gialla o bruno-giallastra (simile al miele) che si stacca facilmente. Per la sua cura è necessaria una terapia antibiotica".

E per gli anziani, quali le precauzioni da seguire?
"E' buona norma avere le stesse cure che per i bambini, in quanto la loro pelle è maggiormente disidratata e meno elastica".

E' buona abitudine sottoporsi a lampada solare prima dell'esposizione al sole?
"Nei soggetti che soffrono di eritema solare, oltre a una buona preparazione farmacologica del-la cute all'esposizione solare (integratori stabilizzatori di membrana e antiossidanti), la lampada solare (iniziando con tempi di esposizione di un quarto della norma e aumentando gradualmente seduta dopo seduta sino a tre quarti del tempo normale), aiuta la formazione di eumelanina e, preparando la pelle, aiuterà a evitare l'eritema". 

Quali precauzioni deve seguire chi assume farmaci particolari (per cuore e anticoncezionali)? Possono aversi delle reazioni con l'esposizione al sole?
"Alcune condizioni possono rendere la pelle più sensibile all'azione dei raggi solari. Ciò avviene con le sostanze foto sensibilizzanti, talvolta, presenti tra i farmaci e tra i componenti dei prodotti cosmetici. Per "fotosensibilità" s’intende una reattività esagerata a dosi solitamente innocue di radiazioni. Le manifestazioni di queste reazioni, in genere limitate alle zone maggiormente esposte, sono simili a quelle di una scottatura solare con comparsa di eritema e edema. Farmaci e sostanze fotosensibilizzanti possono indurre fotosensibilità con meccanismi diretti, per cui, è necessaria la loro presenza a livello cutaneo, per effetto indiretto su altri organi. Quando vengono prodotte direttamente dai farmaci, queste reazioni possono essere distinte in fototossiche o fotoallergiche. Le reazioni fototossiche avvengono per diretta responsabilità del farmaco, che si comporta come una cassa di risonanza per le radiazioni, determinando un aumento dei radicali liberi e il conseguente danno tissutale. Le reazioni fotoallergiche avvengono solo in soggetti predisposti nei quali la luce - reagendo col farmaco o con un suo derivato - scatena la reazione allergica. Le reazioni di fotosensibilizzazione possono essere scatenate da farmaci o cosmetici a base di lavanda, lime, olio di bergamotto, olio di limone, legno di sandalo, legno di cedro, e via dicendo. L'elenco dei farmaci per i quali sono stati segnalati effetti di fotosensibilizzazione è molto lungo. A scopo indicativo se ne riporta una breve lista (si veda il box pubblicato in questa pagina), per i quali sono state frequenti le segnalazioni.

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