Il carcinoma al collo dell'utero è una neoplasia maligna, che colpisce le donne relativamente giovani. In genere, viene individuato intorno ai 40 anni. Per conoscerne la causa, gli esami per individuarlo, il trattamento e la prevenzione, abbiamo sentito il Prof. Antonio Perino, direttore della Clinica Ginecologica del Policlinico di Palermo.
Qual è la causa scatenante e come si può manifestare?
"E' rappresentata dalle infezioni provocate dal Papilloma virus (HPV) la più comune infezione a trasmissione sessuale. Hanno il picco di maggiore incidenza nelle donne di età compresa tra i 20 e i 30 anni. Nei soggetti che non riescono ad eliminare il virus (che diventa cronico) si può sviluppare una serie di alterazioni dei tessuti e delle cellule del collo dell'utero che, se non riconosciute e non trattate in tempo, nel giro di 10-15 anni possono degenerare sviluppando il tumore. E’' questo il motivo per cui la scoperta del carcinoma in una donna che ha contratto l'infezione del virus Hpv intorno ai 20 anni, si ha quando avrà raggiunto i 40".
Quali indagini aiutano ad individuarne la presenza?
"Il PAP test e l'esame citologico cervico-vaginale. Si tratta di indagini che hanno consentito di abbattere l'incidenza del tumore al collo dell'utero, considerando che l'obiettivo del PAP test è quello d'identificare precocemente il tumore. Infatti, facendo riferimento all'infezione di questo virus, alle lesioni e alle modificazioni cellulari e allo sviluppo del cancro, attraverso questo test si è stati in grado di riconoscere le alterazioni cellulari in fase ancora precoce, cioè quando il cancro non è formato. Intervenendo precocemente e con l'ausilio di tecniche per eliminare le lesioni, si riesce a lasciare l'utero illeso, salvaguardando così il potenziale riproduttivo della donna. Grazie alla ricerca scientifica che ha permesso di riconoscere con certezza la causa del virus, sono state messe a punto delle tecniche per identificare la presenza del virus all'interno delle cellule, ancor prima che scatenasse delle modificazioni cellulari e, quindi, la trasformazione in tumore delle lesioni. L'esame che consente questo tipo d'indagine è l'HPV DNA test, un test genetico che serve ad identificare il DNA del virus all'interno delle cellule e che, per la sua affidabilità, si presenta superiore al PAP test. Sulla base dei risultati emersi dal test, la paziente può sottoporsi alla colposcopia, un esame clinico che, permette di vedere a forte ingrandimento il collo dell'utero e consente di individuare i soggetti più a rischio per lo sviluppo di lesioni, consentendo di trattarli quando le stesse sono ancora piccolissime. Questi esami possono essere eseguiti nei laboratori di analisi ospedalieri e privati".
Con quale frequenza è bene sottoporsi a controlli specialistici?
"E' importante che la donna inizi a sottoporsi ai test anzidetti almeno tre anni dopo l'inizio dell'attività sessuale che, secondo le stime condotte in Italia, avviene intorno ai 17 anni. Si consiglia, dunque,di sottoporsi al PAP test a partire dai 20 anni e dopo i 30 di eseguire anche l'HPV DNA test. La periodicità di esecuzione di questi esami varia da caso a caso, comunque, si consiglia di sottoporvisi almeno ogni 2-3 anni, o ogni anno nel caso di donne che nel tempo hanno cambiato più partner".
Qual è il grado d'incidenza nella popolazione femminile?
"Per fortuna, il tumore del collo del'utero è una neoplasia rara. In italia si segnalano meno di tremila nuovi casi l'anno, con una mortalità inferiore al 50%. Più frequenti sono, invece, i casi di infezione da HPV. Studi condotti in Sicilia hanno evidenziato che una donna su quattro, in età compresa tra i 18 e i 24 anni, è portatrice del virus. Comunque, non è detto che la maggior parte di esse sviluppi lesioni precancerose, anzi, spesso riesce a debellarlo attraverso il sistema immunitario, semplicemente come accade per un normale virus influenzale".
Quali sono i fattori che contribuiscono a contrarre l'infezione?
"Un elevato numero di partner sessuali, un'elevata promiscuità sessuale dei partner, la giovane età del primo rapporto".
Esistono fattori di rischio predisponenti all'infezione del papilloma virus?
"Per lo più, esistono delle concause per l'acquisizione delle infezioni che, in particolare,sono legate ad uno stile di vita poco salubre, ad una scorretta alimentazione ed al fumo. Quest'ultimo rappresenta il primo cofattore dell'infezione, in quanto le sostanze nocive in esso contenute, oltre a creare problemi alle vie respiratorie, entrando in circolo, vanno ad accumularsi anche sul collo dell'utero, diminuendo le difese immunitarie di quest'area che diventa facilmente attaccabile dal virus".
Qual è la migliore terapia ad oggi adottata?
"Purtroppo, non esiste ancora alcuna terapia farmacologica contro il papilloma virus. Riusciamo soltanto ad agire sulle lesioni attraverso interventi di microchirurgia al collo dell'utero. Poiché non sempre il virus viene eliminato insieme alle lesioni trattate, ma può rimanere latente in cellule apparentemente sane per manifestarsi, magari, a distanza di tempo, il consiglio che rivolgiamo a tutte è quello di fare prevenzione, nonché di condurre uno stile di vita corretto per fortificare e mantenere sano il proprio sistema immunitario: scegliere un'alimentazione il più possibile salubre, ricca di frutta e verdura, evitare di fumare, fare attività fisica, utilizzare il profilattico durante i rapporti sessuali, anche se questa precauzione non è sicura al 100%".
Quali strutture sono meglio organizzate per fornire supporto psicologico (e non solo) alle donne colpite da questa patologia?
"Considerando che soprattutto le giovani non hanno molti punti di riferimento adeguati, tra maggio e giugno, presso la Divisione di Ginecologia del Policlinico di Palermo sarà quotidianamente aperto un ambulatorio per la prevenzione delle malattie a trasmissione sessuale. Per agevolare le giovani impegnate nello studio, ne sarà disposta l'apertura pomeridiana almeno una volta la settimana. L'ambulatorio sarà un punto di riferimento rivolto alle giovani, dall'età adolescenziale sino ai trent'anni, nei confronti dei quali saranno predisposti degli screening gratuiti, la diffusione dell'informazione che riguarda le possibili patologie della sfera sessuale, le terapie , la divulgazione del valore e dell'importanza della prevenzione, la contraccezione".
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