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Ma siamo diventati sempre più allergici a tutto?
Uasuf: "La causa di allergie crociate in una proteina presente in pollini ed alimenti"
di Giusy Egiziana Munda - giusymunda@nellattesa.it

"Ogni anno, insieme alla bella stagione, la primavera porta sternuti, riniti, rino- congiuntiviti, dermatiti, sino al broncospasmo ad un sempre maggior numero di persone. La causa di tutto questo? L'aumento delle allergie. Ne parliamo con la Dott.ssa Caren Uasuf, specialista in Allergologia ed Immunologia clinica presso il Centro plurispecialistico Pamafir. 

Cosa s'intende per allergia?
"E' una reazione immunologica immediata (o tardiva) del nostro organismo dovuta alla proteina IgE che, legandosi a tre principali cellule del sistema immunitario, quali le Eosinofili, le Basofili e le Mastociti, scatena una reazione allergica all'arrivo dell'allergene (come, ad esempio, il polline) che il sistema immunitario riconosce come dannoso".

In questo periodo quali sono le allergie più diffuse?
"In particolare, quelle dovute ai pollini delle graminacee, della parietaria e, presto, a quelli dell'ulivo. I pollini inalati si uniscono alla IgE, scatenando una certa quantità di mediatori, in particolare l'istamina, che generano nei soggetti sensibili una vasodilatazione che clinicamente si manifesta con starnuti, pruriti e broncospasmo. 

A quanti elementi possiamo risultare allergici? 
"Questo è indefinibile, dipende molto dal medio ambiente in cui si vive. La predisposizione all'allergia viene favorita dal medio ambiente. Per esempio, un soggetto nato in Argentina allergico agli acari della polvere che segue un trattamento, spostandosi in Europa, non sarà più, magari, positivo agli acari, ma sarà sensibile ad un altro elemento tipico di questi Paesi, ai pollini delle graminacee, per esempio, perché c'è una predisposizione all'allergia. Il medio ambiente può favorire lo sviluppo di allergie diverse da quelle dei posti in cui si è cresciuti". 

Quali sono le allergie più frequenti?
"Quelle ai pollini delle graminacee, della parietaria (specie se si risiede al sud), dell'olivo, agli acari della polvere, ai peli di gatto, a tutto ciò che arriva per via aerea e che, per tale caratteristica, non è evitabile".

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Si parla di reazioni crociate, in cosa consistono?
"Recenti scoperte scientifiche rivelano che una proteina presente in alcuni pollini è riscontrabile anche in alcuni alimenti, tanto che oggi si parla di reazione crociata. Un alimento particolarmente incriminato è la pesca: studi condotti in Italia, hanno evidenziato che la stessa proteina presente nelle pesche (la "lipid transfer protein", un allergene alimentare di recente scoperta), ma anche in numerosi altri frutti e vegetali, è presente anche nei pollini. Quindi, un paziente che risulta positivo al polline della betulla, o dell'artemisia, per esempio, può avere una reazione quando mangia una pesca. Un fattore questo che spesso induce la gente a pensare di essere allergica a tutto, quando invece dipende dalla presenza di una data proteina, tanto in un alimento, quanto in un tipo di polline". 

E' possibile conoscere quali alimenti fanno parte della reazione crociata? 
"Esiste un'apposita tabella che riporta le varie reazioni crociate tra pollini ed alimenti. Si tratta di una scheda in continuo aggiornamento mano a mano che si fanno ulteriori scoperte".

Le patologie allergiche sono in aumento?
"Ultimamente sì, e dipende dallo stile di vita odierno, dall'alimentazione che non è più sana e genuina come quella di una volta, priva di additivi, di conservanti, di Ogm (organismi geneticamente modificati)".

Le reazioni allergiche si manifestano per tutti allo stesso modo? 
No, c'è sempre una suscettibilità individuale. Un paziente allergico, per esempio, al polline delle graminacee può esprimere come sintomatologia la rinite, un altro, invece, può manifestare rino-congiuntivite, altri ancora asma bronchiale. Alcuni, inoltre, possono avere sintomi molto lievi, altri arrivare persino allo shock anafilattico".

Le allergie sono ereditarie?
"Si, le allergie si ereditano, o, per meglio dire, si eredita la predisposizione all'allergia (ossia,a produrre anticorpi di tipo IgE responsabili per il meccanismo allergico), ma non necessariamente si eredita la stessa patologia del familiare: la mamma di un paziente allergico, per esempio, può aver sofferto di allergia ad un farmaco, il figlio può, invece, soffrire di un'allergia respiratoria, manifestando una rinite o una congiuntivite allergica".

Come si può fare prevenzione?
"Alla comparsa di sintomi particolari si suggerisce di sottoporsi a visita specialistica. Soprattutto nei casi in cui nella famiglia sia presente un soggetto allergico, si consiglia,ai familiari più diretti, di non sottovalutare eventuali sintomi e di sottoporsi ad accertamenti tempestivi, in modo da bloccare l'allergia prima che si sviluppino importanti reazioni, come l'asma bronchiale".

E il paziente che sa già di essere allergico, in che modo può fare prevenzione?
"Iniziando il trattamento farmacologico, ogni anno, qualche mese prima del periodo in cui si scatena maggiormente la sintomatologia e praticando il vaccino immediatamente prima o dopo il periodo della pollinizzazione, che si può conoscere consultando il calendario pollinico". 

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