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Alzheimer: ancora un rinvio per il servizio 
di assistenza
L’ASP 6: partirà a maggio. Ma il CEA nutre ancora preoccupazioni sui tempi di avvio del progetto
di Franca Barra - redazione@nellattesa.it

Dal 2004 il funzionamento della struttura che potrebbe dare assistenza a circa 50 pazienti è avvenuto a singhiozzo attraverso la convenzione con la Provincia. Si tratta del Centro Educativo Alzheimer di Palermo, l'unico punto di riferimento della Sicilia occidentale idoneo alla realizzazione di un progetto assistenziale e di integrazione socio-sanitaria per i malati di Alzheimer. La struttura non può accogliere gli ospiti per la mancanza di operatori specializzati. 
"Attualmente, grazie alla disponibilità di alcuni volontari, il centro ospita cinque utenti", spiega Gaetano Lisciandra, direttore del CEA e presidente della Federazione Alzheimer Sicilia. "Si tratta - continua - di pazienti che il morbo rende difficili, aggressivi, intrattabili. Da noi trovano tranquillità e serenità. Merito dell'abilità dei nostri volontari, dei tremila metri quadrati di spazio verde e delle attività realizzabili nel nostro bellissimo giardino. La permanenza di questi pazienti all'interno del Centro regala, così, ai familiari di questi malati la possibilità di avere un po' più tempo e respiro per sé e la possibilità, per molti, di non dover rinunciare al proprio lavoro, indispensabile mezzo di mantenimento. Un problema che, purtroppo, rischia di correre il familiare di un malato di Alzheimer perché deve assisterlo 24 ore su 24. Il nostro prossimo obiettivo è quello di realizzare centri familiari che possano ospitare i malati anche di notte. Inoltre, tengo ad anticipare che la nostra Associazione si sta organizzando per la raccolta di fondi a sostegno delle nostre iniziative" . L'Asp 6 - che da tempo ha avuto assegnato dal Distretto socio-sanitario n. 42 la somma di 322 mila euro, per dare esecutività al progetto azione n. 7 "Servizio di assistenza demenza di Alzheimer" - ha promesso che il centro diurno sarà aperto entro breve tempo. "Stiamo lavorando per portare avanti tutte le iniziative che, a partire da questo mese di aprile, daranno al Centro la possibilità di riprendere l'attività diurna", ha affermato Maria Concetta Bonomolo, assistente sociale del dipartimento socio sanitario dell'Asp 6, nell'incontro organizzato l'11 marzo scorso dai familiari dei malati, per avere risposte dalle istituzioni al loro disagio che si protrae da tempo a causa della mancata attivazione del C.E.A., l'unico punto di appoggio per malati e loro famiglie. "Questi soldi - ha continuato la Bonomolo - saranno utilizzati per assumere, tramite un concorso espletato, personale qualificato da assegnare alla struttura". Intanto, per il progetto hanno presentato domanda più di 500 persone e Lisciandra esprime preoccupazione sui termini indicati come inizio del progetto: "Spero che ad aprile il progetto venga avviato davvero, ma temo che, dato il tempo che necessiterà per visionare le numerose istanze dei partecipanti al concorso, si dovrà attendere ancora per l'apertura del centro all'utenza. Ed io, come pure le famiglie dei malati di questo terribile morbo, siamo stanchi di aspettare e, soprattutto, di sentire spendere molte parole e compiere pochi fatti concreti". 
Sull'argomento abbiamo sentito Gioacchino Oddo, direttore delle attività socio sanitarie dell'Asp 6, che ha affermato: "Il comitato dei sindaci del Distretto 42 ha riscontrato e segnalato un'anomalia di interpretazione della legge n. 5 del 14 aprile 2009 (Norme per il riordino del Servizio sanitario regionale), una norma che presenta una differente interpretazione se la si legge da un punto di vista sociale o da quello sanitario. Sarà mio compito espletare un'azione di verifica e, insieme al direttore generale dell'Asp 6, capire se è più produttivo procedere con la selezione del personale del bando già espletato o, secondo la richiesta del comitato dei sindaci, eseguire le procedure per l'affidamento del servizio a terzi attraverso un nuovo concorso da bandire al più presto. Questa situazione, purtroppo, porterà via altro tempo, per cui l'avvio del servizio per i malati di Alzheimer non potrà avvenire ad aprile, come previsto. Speriamo di farcela entro maggio. Per i malati di Alzheimer che hanno diritto al servizio di assistenza domiciliare, comunque, non c'è nulla da temere in quanto lo stesso continua ad essere garantito dall'Asp 6". 

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