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Hai dolore cronico? Al Santa Barbara 
di Gela un nuovo approccio terapeutico. 
Il caso delle patologie vertebrali 
di Giusy Egiziana Munda - giusymunda@nellattesa.it

Da questo numero inizia una collaborazione scientifica con la casa di cura Santa Barbara Hospital di Gela. Pubblicheremo interviste agli specialisti della clinica e servizi sui trattamenti di diverse patologie. In questo numero pubblichiamo l'intervista al Dott. Francesco Cerra, responsabile del servizio di Anestesia e rianimazione del Santa Barbara.

"Da qualche anno mi occupo della formazione del personale medico che inizia il difficile mestiere dell'algologo. La nostra struttura è diventata punto di riferimento per molti colleghi siciliani e dell'Italia centromeridionale che vogliono accedere all'utilizzo di queste tecniche. Inoltre, specialisti di altre discipline (neurochirurghi e radiologi interventisti)sono stati nostri ospiti per apprendere alcune delle tecniche da noi utilizzate". Esordisce così il Dott. Francesco Cerra, che abbiamo intervistato per approfondire le conoscenze sulla terapia del dolore. 

Lei si occupa di terapia del dolore. Di cosa si tratta e per quali patologie è maggiormente utilizzata?
"L'algologia si occupa del dolore cronico, cioè il dolore 'inutile' che diventa malattia. Può essere legato alla presenza di una patologia nota, ma in buona parte non aggredibile, o quella che persiste nel tempo anche dopo l'eliminazione della causa che lo ha scatenato. La sua presenza determina un circolo vizioso di depressione, ansia ed altri disturbi emotivi, con pesanti ripercussioni sul piano relazionale e sociale. In Europa il dolore cronico interessa il 19% della popolazione, ma negli ultra sessantacinquenni questa percentuale sfiora il 50%. La causa è determinata spesso da malattie degenerative (come l'osteoartrosi) e neoplastiche, ma anche dalle conseguenze del diabete e delle malattie cardiovascolari".

Per quanto riguarda la colonna vertebrale, quali sono le patologie che tratta con maggiore frequenza?
"Ai nostri ambulatori arrivano soprattutto pazienti affetti da patologie vertebrali essenzialmente di natura degenerativa (come le ernie discali della zona cervicale, dorsale, lombare e lombo-sacrale), le stenosi del canale vertebrale, le conseguenze dell'osteoporosi grave (i crolli vertebrali) e quelle derivanti dagli interventi di chirurgia alla colonna, che rappresentano un importante e grande capitolo del dolore cronico benigno. In genere, l'algologo rappresenta l'ultima spiaggia per il paziente che ha tentato diverse soluzioni al proprio dolore senza risultati".

Quali sono le tecniche che danno risultati migliori?
"Le patologie della colonna vertebrale sono molto complesse per vari motivi: ogni tecnica utilizzata ha indicazioni e limiti ben precisi. Non esiste una tecnica in assoluto che assicuri i migliori risultati, ma si rivela indispensabile lo studio del paziente e del suo dolore e, quindi, la scelta terapeutica più opportuna".

Qual è la metodica che utilizza per trattare un dolore vertebrale?
"Attualmente, utilizziamo le più avanzate tecniche sul disco per il trattamento percutaneo dell'ernia discale. Per il trattamento del dolore cosiddetto difficile, nell'ambito delle patologie degenerative gravi, vengono attuate tutte le procedure di neuro-modulazione elettrica e farmacologica, che vanno dal PASHA Cath alla neuro stimolazione midollare, all'impianto di pompe spinali. Il ricorso alla vertebroplastica, inoltre, ci permette di raggiungere risultati brillantissimi nel trattamento dei crolli vertebrali dovuti all'osteoporosi o alle metastasi nella malattia oncologica. Altra importante tecnica che utilizziamo è l'endoscopia spinale o periduroscopia".

I pazienti che hanno subito un intervento alla colonna vertebrale devono seguire una terapia farmacologica nel post intervento? E quelli trattati con la terapia del dolore?
"La patologia vertebrale, come già detto, è molto complessa, per cui non si può generalizzare su nulla. I pazienti che trattiamo nella nostra struttura, in genere, necessitano di poco supporto farmacologico dopo gli interventi, ma di un buon programma riabilitativo seguito da un bravo fisiatra" .

Si parla di endoscopia spinale come nuova tecnica di trattamento delle gravi forme di stenosi del canale vertebrale. In cosa consiste e quali sono i vantaggi?
"E'una tecnica endoscopica, sviluppata dagli algologi,che si sta diffondendo grazie ai progressi della tecnologia che ci permette di usare fibre ottiche di calibro molto sottile con una buona risoluzione d'immagine. E' rivolta al trattamento delle gravi forme di stenosi del canale e delle sequele aderenziali, dovute a pregressi interventi chirurgici sulla colonna, in genere presenti nei pazienti che accusano un dolore 'difficile' da poter controllare in altra maniera".

Per contatti: tel. 0933817111 

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